Andrej Stremfelj, Piolet d’Or 2018 alla carriera

andrej stremfelj

Andrej Stremfelj, classe 1956: gli è stato assegnato il premio Piolet d’Or alla carriera 2018, con la speranza che lo spirito con cui per decenni ha saputo affrontare la montagna diventi un esempio per le generazioni future di alpinisti.

L’alpinista sloveno tra gli anni ’70 e ’80 ha fatto storia dell’alpinismo. Da annoverare la prima e la seconda invernale di 3 vie impegnative sulla parete nord del Mangart. Nel 2002, poi, il suo modo singolare di festeggiare i 30 anni di alpinismo: salendo 30 diverse vie su 27 differenti montagne slovene; il tutto in soli 40 giorni.

Sull’Everest ha aperto una nuova via diretta sulla cresta ovest. Poi, qualche anno più tardi, con la moglie Marija il titolo di prima coppia a raggiungere la vetta del Tetto del Mondo.

Ha scalato il Pik Communism, ha aperto una nuova via da est sul Dhaulagiri, una storia incredibile su Gasherbrum II, ha aperto anche una nuova via (in stile alpino) sul versante sud-ovest dello Shishapangma, poi ancora, sempre in stile alpino, la cima sud del Kanchenjunga (suo primo Piolot d’or).

La rassegna quest’anno si terrà in Polonia in occasione del Ladek Mountain Festival che si terrà dal 20 al 23 settembre.

Nella lista dei nominati ai Piolets d’Or 2018 vi sono molti italiani:

Daniel Ladurner e Johannes Lemayer per una nuova via, Schattenspiel (900m, M6 WI5), sulla parete Nord-Est del Gran Zebrù; Simon Gietl e Vittorio Messini per salita della parete Nord-Est e Nord dello Shivling (6,543m, India) da una parziale nuova via, Shiva’s line (1,100m, WI5 M6); Mara Babolin, Tarcisio Bellò e Francesco Nota Rodari per la prima salita dello Jinnah Peak (6,177m, Pakistan) aprendo una via “Gholtolti Dreams” (1,500m, TD, 70° IV); Gian Luca Cavalli, Michele Focchi e Marcello Sanguineti per la prima salita del Fiost Brakk (5,850m, Pakistan) per la via Amman in Kashmir (950m, ED+ 6b AI6 X); per Thomas Franchini apertura in solitaria di una nuova via, The Moon’s Power (1,000m, WI4+ M4+) sul Monte Edgar (6,618m, Cina) e apertura in cordata con Matteo Faletti di una nuova via “White Line” (1,600m, 85) sulla cresta Sud-Est del Jiazi (6,540m); David Bacci, Matteo Bernasconi e Matteo della Bordella per l’apertura di una nuova via El Valor del Miedo (1,000m, M6 A2 90°+) sulla cima Est del Cerro Murallon (2,770m, Patagonia).

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