Blacklist degli alpinisti, il Pakistan revoca i permessi

Pare perché si siano rivolti a sherpa nepalesi per scalare K2 e Broad Peak. Il Governo vuole evitare situazioni tipo Everest e Lhotse

k2

Le notizie che arrivano dal Pakistan sono frammentarie e non vi è alcuna ufficialità. Ma pare che ad alcuni alpinisti siano stati revocati visti e permessi e le cause non sono ben chiare. A quanto pare, sembra che ci sia una lista nera di alpinisti ai quali le autorità pakistane stanno cancellando i visti, forse a causa di essersi rivolti a sherpa nepalesi.

L’ultima denuncia arriva dall’alpinista australiana di origine neozelandese Chris Burke Jensen, che ha portato alla luce la situazione, dopo aver visto il suo visto revocato. Il suo obiettivo era il Broad Peak.
Sul suo blog dice che lunghi mesi di preparativi logistici e burocratici per la spedizione al Broad Peak sono stati spazzati via in un batter d’occhio.

Quello che è accaduto a Chris Burke Jensen è accaduto anche ad altri alpinisti, tutti con visti validi e permessi per la salita. Alcuni di loro hanno ricevuto giustificazioni nelle quali le autorità hanno spiegato che la misura è legata al fatto di aver scalato in precedenza in Pakistan con sherpa.

Quindi: la misura, come riporta il sito desnivel, potrebbe essere un primo tentativo da parte del governo pakistano di frenare la crescente influenza degli sherpa nepalesi e delle agenzie tra le montagne del Karakorum, soprattutto nel K2 e Broad Peak. Insomma si vuole evitare ciò che sta succedendo a Everest e Lhotse.

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