Dal ghiaccio ricompare una capanna militare sul Gran Zebrù

Lo scioglimento del ghiacciaio sul Gran Zebrù, a oltre 3.800 metri di quota, ha riportato alla luce una baracca dei soldati della Grande guerra. La struttura in legno – fa sapere Rai Südtirol – era stata costruita nel 1917, a strapiombo sopra la parete nord della montagna del gruppo dell’Ortles, e abbandonata da un giorno all’altro con la fine della guerra nel 1918

Grande guerra: baracca soldati sul Gran Zebrù

gran zebru

 

Lo scioglimento del ghiacciaio sul Gran Zebrù, a oltre 3.800 metri di quota, ha riportato alla luce una baracca dei soldati della Grande guerra. La struttura in legno – fa sapere Rai Südtirol – era stata costruita nel 1917, a strapiombo sopra la parete nord della montagna del gruppo dell’Ortles, e abbandonata da un giorno all’altro con la fine della guerra nel 1918.

La baracca è in ottimo stato di conservazione. Sul posto stanno lavorando gli archeologici della Provincia di Bolzano.

 

E’ parzialmente coperta dal ghiaccio e sarebbero a rischio le fondamenta. Numerosi i reperti bellici, parte dei quali sono stati anche recuperati. Tra questi anche dei giornali dell’epoca perfettamemente conservati dal ghiaccio. Trovati anche elmetti e munizioni. Le dimensioni dovrebbero essere di 4 metri di larghezza e di almeno 10 di lunghezza E’ stata costruita nella primavera del 1917 ed abbandonata nel novembre dell’anno successivo. Poteva contenere dieci soldati e quattro ufficiali. La si poteva raggiungere attraverso una galleria che era stata scavata sul Gran Zebrù. Su una parete molto esposta.

 

Un Commento

  1. In merito all’articolo del 07/09/15 Dal ghiaccio ricompare una capanna militare sul Gran Zebrù comunico che la presenza della baracca di guerra sul Gran Zebrù era già stata ampiamente documentata nel libro L’anima del Gran Zebrù tra misteri e alpinisti scritto da Davide Chiesa e pubblicato da Idea Montagna nel luglio 2014. Vedere apposito comunicato stampa: http://www.ideamontagna.it/comunicatistampa/comunicato-stampa-baracca-gran-zebru.html

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