Eclissi di sole di venerdì 20 marzo, consigli su come guardarla e fotografarla

Sarà visibile di mattina. I consigli per come vederla senza subire danni alla vista. Suggerimenti su come fotografarla. La diretta streaming per chi è al chiuso. Ma che cos’è una eclissi solare?

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Perché non guardarla dalle alte vette? Ovviamente equipaggiati con occhiali appositi per evitare danni permanenti alla vista.

 

L’ECLISSI C’è attesa per l’eclissi di Sole di venerdì 20 marzo. In Italia – a differenza del nord Europa dove l’eclissi dell’Equinozio sarà totale – il fenomeno sarà parziale. Ma comunque sarà evidente e, come ogni eclissi, molto affascinante. Con l’eclissi del 20 marzo la Luna oscurerà fino a quasi il 70% del Sole. Mica poco! Sarà il caso di Save the date perché per assistere un eclissi analoga nel nostro Paese bisognerà attendere fino al 2026 e addirittura il 2081 per una eclissi totale.

 

TUTTI A GUARDARE IL CIELO Quando? Beh, gli esperti dicono che venerdì mattina l’eclissi solare in Italia inizierà tra le 9.15 e le 9.30 del mattino a seconda delle località e raggiungerà il culmine dopo poco più di un’ora. In generale, l’oscuramento sarà maggiore al Nordovest e minore al Sud mentre il picco è previsto attorno alle 10.30.

Anche se l’eclissi solare viene spesso rappresentata nei film mostrando un disco nero (la Luna) che si avvicina al Sole finendo per coprirlo, nella realtà non si vede nessun disco nero: la parte del Sole occultata dalla Luna appare azzurra come il resto del cielo a causa della luce diffusa dall’atmosfera terrestre. Inoltre anche questo effetto è difficile da osservare ad occhio nudo, perché la luce del Sole abbaglia quasi immediatamente chi lo guarda direttamente (insistendo a guardare senza filtri si possono anche riportare danni permanenti alla vista).

 

OCCHIO AGLI OCCHI Come detto, attenzione però: è importante utilizzare occhiali speciali per evitare rischi. Tali dispositivi  si possono acquistare per pochi euro on line o nei negozi di ottica. Evitare anche di guardare il Sole con binocoli o telescopi. Anche il fai da te dunque è da evitare: non usate vecchie pellicole, radiografie, vetri affumicati o occhiali da sole, che vi esporrebbero a rischi inutili. E’ necessario indossare speciali occhiali creati appositamente per le eclissi o binocoli coperti con un apposito filtro solare (ad esempio: un foglio di Mylar o AstroSolar o un vetro metallizzato) o utilizzare un telescopio solare; una maschera da saldatura può essere utilizzata, ma la qualità dell’immagine non è buona, a causa dello spessore del vetro (doppia riflessione). Lo ripetiamo: senza una protezione adeguata, guardare un’eclissi solare può causare cecità. Gli occhiali da sole non sono assolutamente adatti in questo caso.

 

FOTOGRAFIA Per scattare buone foto si consiglia di usare filtri appositi (filtri solari), di regolare manualmente messa a fuoco ed esposizione, questo perché la grande quantità di luce solare può ingannare i sensori della macchina fotografica. Si può provare, come dice l’esperto di fotografia Andrew Fazekas, di scattare due foto: una durante l’eclissi e una identica per posizione verso il tramonto, e di unire in seguito le due immagini con photoshop. Come l’occhio umano anche quello della nostra macchina fotografica può subire danni; pertanto si consiglia vivamente di utilizzare i filtri. Alcuni fotografi hanno sperimentato l’uso di vari filtri a densità neutra sovrapposti l’uno sull’altro, o addirittura l’uso di un filtro da saldatore da applicare di fronte all’obiettivo, ma la cosa migliore è utilizzare un filtro solare professionale. Si consiglia di utilizzare un robusto treppiede. Regolate la macchina fotografica su “M” (manuale) e se possibile usate il bracketing, ovvero fate vari scatti con diverse esposizioni in modo da ottenere poi l’effetto migliore. Quanto alla regolazione degli ISO Fazekas raccomanda 400 o più per ottenere immagini nitide ed evitare l’effetto mosso dato dal vento o altri agenti atmosferici. Infine, se possedete una reflex con obiettivi intercambiabili, si consiglia un’ottica dagli 80 ai 200 mm per includere il paesaggio e un teleobiettivo più spinto (fino a 500 mm) per gli scatti ravvicinati del disco solare.

 

STREAMING Per chi non può seguire tale evento dalle alture e dovesse trovarsi in zone chiuse o non favorevoli, non preoccupatevi: il Virtual Telescope seguirà l’evento in diretta streaming, con il commento dell’astrofisico Luca Masi.

 

COS’È L’eclissi, o eclisse, è un evento astronomico che avviene quando un corpo celeste, come un pianeta o un satellite, si interpone tra una sorgente di luce (ad esempio il Sole) e un altro corpo: in altre parole, il secondo corpo entra nel cono d’ombra del primo. Se il corpo attraversa il cono di penombra si verifica un’eclissi di penombra.

La parola “eclissi” deriva dal greco: ἔκ (ek), preposizione che significa “da” (moto da luogo), e λείπειν, (leipein), che significa “allontanarsi” ovvero “nascondersi”, “rendersi invisibile”. Il termine è un sostantivo che nella lingua italiana può essere indifferentemente di genere maschile o femminile, ma attualmente predomina quello femminile.

 

Le eclissi possono essere divise in quattro categorie a seconda che il corpo oscurato lo sia in toto o in parte:

  • eclissi totale, quando il corpo è completamente oscurato;
  • eclissi parziale, quando il corpo è solo parzialmente oscurato;
  • eclissi anulare, quando il corpo è più grande dell’occultatore e quindi non viene oscurato del tutto, ma ne rimane solamente un cerchio luminoso;
  • eclissi ibrida, quando la grandezza del corpo è simile a quella dell’occultatore e, per un gioco di distanze, in alcune zone si osserva un’eclissi totale, in altre un’eclissi anulare.

 

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