Festival della Montagna a L’Aquila, parte la 3 giorni di gran festa

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Dopo il successo di pubblico delle prime due edizioni, torna il Festival della Montagna a L’Aquila. La terza edizione si terrà dal 14 al 16 ottobre prossimi, presso il Parco del Castello, nel centro storico del capoluogo abruzzese, e ovviamente sul Gran Sasso d’Italia per quanto riguarda le attività outdoor. Anche la manifestazione alle porte è organizzata dal Comitato promotore del Festival della Montagna, con la direzione dell’associazione Gran Sasso Anno Zero ed il supporto di Bper e Fondazione Carispaq. L’organizzazione per l’edizione 2016 ha scelto Mount Live quale Media Partner.

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Il festival della montagna più a Sud d’Europa animerà il centro dell’Aquila con sport, ospiti prestigiosi, cultura e i migliori prodotti del territorio. Il villaggio nel Parco del Castello ospiterà le strutture attrezzate per permettere a tutti di avvicinarsi alla bellezza degli sport di montagna in sicurezza, e con la guida di istruttori qualificati. Tante le attività nel villaggio: pareti di arrampicata – che sabato 15 e domenica 16 ospiterà Coppa Italia FASI di arrampicata boulder – circuito bike pump-track, area slack-line, un percorso di orienteering. Novità dell’edizione 2016, invece, saranno una struttura di sci e snowboard estivo ed un circuito di sci di fondo, sotto la supervisione dei Maestri di Sci della Regione Abruzzo. Per tutti i giorni del festival tante anche le attività sulle montagne del Gran Sasso: trekking, nordic walking e volo libero, in collaborazione con le scuole di montagna.

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Tanto sport, ma non solo: nel Villaggio della Montagna si potranno scoprire le ricchezze dell’enogastronomia del territorio, ci sarà spazio per le novità stagionali dei migliori marchi sportivi; l’Auditorium del Parco sarà il palcoscenico di dibattiti, mostre e di un angolo interamente dedicato all’editoria di montagna. Spazio anche a film e documentari, tra i quali spicca la proiezione in anteprima nazionale del video di snowboarding The fourth phase di Travis Rice, prodotto da Brain Farm e Red Bull Media House, previsto per sabato 15 alle ore 17. Nelle tre serate, il Villaggio sarà inoltre animato, come negli anni scorsi, da concerti e dj set.

Tra le novità anche la presenza di Marcello Spadone, chef e patron del ristorante La Bandiera di Civitella Casanova (Pescara). Eredi e innovatori di una tradizione culinaria coltivata ai piedi del Gran Sasso, lo chef Spadone e la sua brigata porteranno, a prezzi accessibili, i sapori autentici del territorio direttamente al Parco del Castello.

Per quanto riguarda gli ospiti d’onore del Festival 2016, ad inaugurare, venerdì 14 ottobre, sarà l’alpinista inglese Tom Ballard, “eroe” delle grandi salite alpine in invernale. Sabato 15 sarà protagonista Manolo, leggenda vivente dell’arrampicata sportiva, mentre domenica 15 riflettori sulle recenti imprese di Federica Mingolla, giovane climber tra le più forti al mondo.

Tutti i dettagli e gli aggiornamenti del programma sono disponibili sul sito web ufficiale festivaldellamontagnalaquila.it: “La montagna va in città!”

GLI OSPITI

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Tom Ballard. Nato nel 1988 in Inghilterra, Tom Ballard non ha mai avuto nessun altro desiderio o pensiero se non quello di diventare un climber, imparando sci e snowboard ai piedi durante gli effimeri inverni delle highland scozzesi. Il suo animo l’ha portato dal bouldering alle pareti alpine apprezzando entrambe le discipline. Attualmente si sente più realizzato nell’alpinismo in solitaria, sebbene il climbing misto sia un’ottima seconda scelta. Un “climber creativo” capace di compiere grandi imprese con grosse soddisfazioni sia nell’aprire nuove vie che nelle ascese libere che usualmente vengono svolte con degli aiuti. Oltre alle sue creazioni nel Nellembalm, Val Udai, Uschenen, Grotta Prinoth e Eptigen, ha scalato Vertical Limit M12 e ha fatto una seconda ascesa allo Spiderman M13, Superman 13+, e Ironman M14+. E’ un affezionato delle Dolomiti, luogo in cui ha scalato più di 160 vie, la maggior parte in solitaria. La prima giornata del Festival si apre con la proiezione del film Tom, regia di Angel Esteban ed Elena Goatelli, seguito da un incontro con l’alpinista. Il film racconta la vita di Tom Ballard, alpinista fortissimo che inizia fin da piccolo a vivere in montagna: a quattro anni si trovava al campo base del K2 con sua madre, Alison Hargreaves, una delle più grandi alpiniste britanniche di tutti i tempi. Fu lei ad essere la prima donna a salire l’Everest in solitaria e senza ossigeno, e in solitaria salì anche e nella stessa estate le sei pareti Nord delle Alpi. Tom Ballard nella primavera del 2015 è riuscito nel suo progetto Starlight and Storm che prevedeva di salire in solitaria le delle sei grandi pareti nord delle Alpi in un’unica stagione invernale: Cima Grande di Lavaredo, Pizzo Badile, Cervino, Grandes Jorasses, Petit Dru e l’Eiger. Il film ci mostra, attraverso un lungo viaggio, il percorso di questo grande alpinista. Le immagini entusiasmanti e spettacolari, girate in parte da Tom, saranno il cuore dell’incontro che seguirà.

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Maurizio Zanolla. Conosciuto come Manolo, è un arrampicatore, alpinista e guida alpina italiano. Soprannominato anche Il mago, è uno dei pionieri dell’arrampicata libera in Italia ed è uno dei volti più conosciuti in Italia. È stato il primo italiano a salire una via d’arrampicata di difficoltà 8b con la via Ultimo Movimento in Totoga (Pale di San Martino) nel 1986. Ha praticato l’arrampicata in solitaria free solo fino all’8a con Masala Dosa sulla falesia di San Silvestro nel 1992. Non ha inoltre mai voluto partecipare alle competizioni di arrampicata. Manolo ha iniziato ad arrampicare all’età di 17 anni ed ha sempre privilegiato l’arrampicata su placca o sul verticale, piuttosto che sugli strapiombi. La sua evoluzione tecnica passa attraverso l’utilizzo di appigli sempre più piccoli, equilibri molto precari su itinerari con protezioni spesso “psicologiche”, enfatizzando così l’arrampicata globale, non solo fisica quindi ma anche mentale. Nel 1977 ha ‘liberato’ la via Cassin alla Torre Trieste (6c) e la Bonatti al Grand Capucin. Nel 1978, in un mese, apre 28 vie, tra le quali ‘I piazaroi’, sulla Cima della Madonna alle Pale di San Martino (7b). Alla fine degli anni Settanta apre vie in montagna con gradi e protezioni severi per l’epoca come “Lucertola Schizofrenica” in Totoga nel 1979 (9 chiodi, fino al 6b) o “Supermatita” sul Sass Maor nel 1980 (7 chiodi, fino al 6b). Dopo quasi trent’anni di arrampicate sempre ad altissimo livello, nel 2006, a 48 anni, sale il suo primo 9a, Bain de Sang nella falesia svizzera di Saint-Loup, via di Fred Nicole del 1993. Schivo, Manolo vive la sua passione per l’arrampicata in maniera personale, filosofica e romantica. Al Festival della Montagna 2016 verrà proiettato il suo video Verticalmente Demodé e seguirà un dibattito con l’alpinista sulle sue imprese.

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Federica Mingolla. Giovanissima e una grinta tutta da vendere: Federica Mingolla, classe 1995, è la prima climber italiana a salire la via del Pesce in Marmolada. Ospite al Festival della Montagna nella terza giornata, presenterà il video della prima ascensione femminile, realizzato in collaborazione con la Open Circle dei fotografi Pietro Bagnara, Mirko Sotgiu e Klaus dell’Orto. Torinese, «Federica Mingolla è la prima donna italiana ad aver scalato in un unico “tiro” il “Tom et je ris”, nelle Gorges del Verdon (Haute Provence, Francia). Le gole del fiume Verdon sono il canyon più impressionante d’Europa, una falesia lunga 25 chilometri e profonda fino a 150. L’impresa di Federica Mingolla ha avuto come teatro una di quelle pareti a picco sul fiume verde smeraldo. Quegli strapiombi di calcare grigio nero dagli anni Settanta rappresentano il top dell’arrampicata sportiva. La via del “Tom et je ris” (pronuncia alla francese dell’inglese “Tom and Jerry”) è stata conquistata solo da due uomini, in Italia. E poi da una donna: Federica. E il perché di un numero così esiguo di climber è spiegato sia dall’estremo grado di difficoltà (otto-bi-più), appena al di sotto di quello mai osato da un essere umano» [Alberto Custodero, repubblica.it]. Federica Mingolla presenta al Festival della Montagna 2016 Fish! climbing on the grey ocean wall, video integrale della prima femminile sulla via del Pesce in Marmolada.

Lo Chef. Marcello Spadone è uno dei migliori chef in circolazione. Ha studiato nelle cucine dell’Istituto alberghiero di Pescara, quindi in giro per i ristoranti d’Italia, a fare esperienza. Tra questi, forse il periodo fondamentale è stato quello trascorso all’Albereta alla corte di Gualtiero Marchesi. Da qualche anno è ritornato in “patria”, e ha trasformato in un grande locale La Bandiera, quella che nacque più di trent’anni fa come ristorante di famiglia.

E’ il 1977 quando Anna D’Andrea, dopo una ventennale esperienza di lavoro come cuoca a Roma, torna a Civitella Casanova per dare forma e sostanza al suo sogno: convertire una rivendita di sali e tabacchi in una trattoria. Seguendo nel tempo gli insegnamenti materni, Marcello Spadone e sua moglie Bruna, grazie anche all’ausilio dei figli, Alessio e Mattia, e di un’affiatata squadra di collaboratori, hanno trasformato La Bandiera in un luogo d’élite della gastronomia abruzzese. Tra i colori tenui delle colline pescaresi, una cucina essenziale e al tempo stesso innovativa, fondata sulla straordinaria bontà delle materie prime, scelte personalmente da fidati produttori locali, racconta con genuina passione le antiche sapienze di una terra e i suoi infiniti sapori.

Spadone è uno chef contemporaneo, legato alla tradizione ma capace di rileggerla attraverso la sua esperienza. Uno dei suoi obiettivi è proporre una cucina intelligente, legata alle cose buone della zona mantenendo i costi alla portata di tutte le tasche. Un progetto magari meno pubblicizzato rispetto a scelte simili di altri ristoratori, ma di certo gradito ai gourmet del centro Italia. La ricerca dei fornitori è effettuata secondo un criterio di assoluto rigore puntando sulla eccellenza delle produzioni a carattere artigianale e sulla stagionalità dei prodotti dell’orto: verdure raccolte in giornata, erbe profumate, uova, la farina. Come vale per tutte le ricette levigate dal tempo, anche quelle di Spadone sono costruite per mantenere un equilibrio di sapori ottenuto nei secoli di quotidiana preparazione.

La sua sensibilità unita a quella della moglie, l’immancabile Bruna Sablone, sono però riusciti a rivisitare le consuetudini culinarie del passato. I due guidano in un percorso per capire meglio quello che è il repertorio di piatti di una regione ancora in buona parte da scoprire. Nell’arte di questo cuoco d’altri tempi non manca un forte profumo di Mediterraneo, sfrondata da un’opulenza di preparazioni ormai fuori moda. Il grande pregio di Marcello e Bruna è anche l’utilizzo dei prodotti più poveri del suo territorio.

Lo chef Spadone e la sua brigata porteranno, a prezzi accessibili, i sapori autentici del territorio direttamente al Parco del Castello, presenti al Festival della Montagna con l’iniziativa “Una Montagna di Gusto”, organizzata insieme al Monastero Fortezza Santo Spirito di Fossa (L’Aquila), con cui collabora stabilmente da tre anni.

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