Ghost Mountaineer, in Trentino (Val di Fassa) si gira film horror

Il film estone si basa su una storia vera accaduta ad un gruppo di alpinisti estoni che si avventura sulle Alpi Siberiane e subisce un tragico incidente

Backstage del set per i cinque giorni di riprese trentine per "Ghost Mountaineer"

Un horror-thriller basato su una storia vera, quella di un gruppo di alpinisti estoni che si avventura sulle Alpi siberiane e subisce un tragico incidente. Si intitola “Ghost Mountaineer”, per la regia di Urmas E. Liiv, la prossima produzione che è stata ospitata in Trentino grazie alla collaborazione di Trentino Film Commission. Il film, prodotto dalla trentina Decima Rosa, è realizzato in co-produzione con l’Estonia per Kopli Kinokompanii OÜ e vede il sostegno dell’Estonian Film Institut, dell’Estonian Cultural Endowment e dell’Estonian TV3.

Il film, rivolto al mercato russo, si basa su una storia vera, quella della spedizione di un piccolo gruppo di alpinisti nelle Alpi siberiane. Il gruppo è diviso, formato da persone che si sono riunite per caso; fra i personaggi che emergono, vi sono Otto ed Eero, dai caratteri contrastanti. Raggiungeranno entrambi la vetta ma, durante la discesa verranno travolti da una valanga. Otto muore, mentre Eero – sopravvissuto al tragico incidente – sarà accusato di non aver fatto il necessario per provare a salvare la vita del compagno.

A fare da sfondo ad alcune delle scene più interessanti saranno le montagne della Val di Fassa, dove la troupe ha girato dal 5 al 10 marzo grazie al supporto di Trentino Film Commission. Il produttore di Decima Rosa, Aurelio Laino, che conosce piuttosto bene il regista Urmas Liiv, spiega: “Siamo venuti in Trentino perché servivano location di alta montagna che in Estonia non si trovano e che in Siberia sono praticamente inaccessibili e poi si trattava di una zona che conoscevamo molto bene, perché qui abbiamo girato ‘Il turno di notte lo fanno le stelle”, diretto da Edoardo Ponti e tratto dall’omonimo racconto di Erri de Luca. Fra le location il Sass Pordoi – prosegue Aurelio Laino per girare le scene di alta montagna, senza alberi e immersi nella neve, abbiamo poi individuato altre location sul fondo valle che ci hanno consentito di tenere sullo sfondo le cime delle Dolomiti”.

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