Imu terreni agricoli montani, il Governo ci ripensa. Esenzione per 2000 Comuni in più

terreniBattaglia vinta sull’Imu! Il governo, infatti, ha corretto i parametri per il pagamento Imu agricola montana. Lo ha fatto all’ultimo momento con un Consiglio dei Ministri straordinario, modificando i criteri per il pagamento ed inserendo l’esenzione totale per 3.456 comuni (prima erano 1.498) e l’esenzione parziale per altri 655. La rivisitazione è avvenuta dopo le contestazioni da più parti (tantissimi sindaci hanno anche manifestato a Roma) e lo slittamento della tassa dal 12 dicembre al 26 gennaio. Quindi, tutti i comuni montani, in poche parole, non dovranno pagare l’Imu sui terreni agricoli. Non solo. Gli altri Comuni dovranno pagarla il 10 febbraio.
“Con il decreto di oggi – ha detto il ministro Martina – abbiamo risolto i problemi amministrativi sopravvenuti e tutelato ancora di più coloro che vivono di agricoltura nei territori rurali”.
Ciò che non andava – dicevano i contrati – era il parametro altimetrico che non teneva conto delle peculiarità territoriali in quanto il riferimento era quello della sede del Comune. Ora si parla della cosiddetta “montagna legale” elaborato dall’Istat, che fissa tra i suoi parametri che almeno l’80% del territorio comunale sia posto sopra i 600 metri di altitudine. Tali terreni saranno esentati del tutto. Esentati anche i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, e ubicati nei comuni classificati come parzialmente montani dagli elenchi Istat.
Le proteste, come si diceva sono state tantissime. Ieri l’altro l’ultimo capitolo: una lettera, promossa da due deputati della Commissione finanze (Marco Causi e Gian Mario Fragomeli) firmata da ben 196 deputati del Pd e indirizzata a Renzi e Padoan
Tanti anche i ricorsi al Tar. Ma ormai sembra tutto acqua passata. L’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, plaude alla decisione del Governo: “I nuovi criteri adottati e le molte esenzioni previste – ha spiegato il presidente Piero Fassino – vengono infatti incontro all’esigenza di non penalizzare i terreni montani e le loro attività agricole, e determinano una significativa riduzione della platea dei Comuni e dei contribuenti interessati».
Dello stesso avviso Coldiretti: “«Sono stati mantenuti gli impegni assunti a rivedere anche per il 2014 i criteri individuati per la delimitazione dei terreni – afferma il presidente Roberto Moncalvo – . Il premier Matteo Renzi e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina hanno dimostrato grande sensibilità nei confronti di quanti vivono e lavorano nelle aree di montagna”.

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