In duemila per l’ultimo saluto ai 13enni Fabio e Federico

I due ragazzi sono morti l’altro giorno in montagna dopo essersi allontanati dalla baita del nonno in Valdaone per una passeggiata e scattare alcune foto. Sono precipitati in un dirupo

soccorso alpino

Troppo giovani per morire. Troppo crudele che un gioco in montagna si trasformi in tragedia. Ma è ciò che è accaduto ai piccolo Fabio e Federico. Entrambi tredicenni. Erano saliti in montagna per fare qualche foto…

Almeno duemila persone ai funerali dei due ragazzi morti in montagna in Trentino, con maxischermo chiesto dalla gente per chi non è riuscito a entrare in chiesa.
Una folla dunque nel pomeriggio per salutare Fabio Battocchi, 13 anni, e Federico Bugna, morti in un dirupo nei dintorni di malga Staboletto, mentre mercoledì sera si erano allontanati dalla baita del nonno di Fabio per una passeggiata, prima di cena.
Un’amicizia stretta, da cui prendere esempio, quella tra i due adolescenti, che erano sempre insieme e lo sono stati anche nella morte, nelle parole del parroco di Condino, don Vincenzo Lupoli, durante le esequie, celebrate col parroco di Daone, padre Artemio Uberti. I due ragazzi sono stati sepolti poi nei rispettivi centri di residenza del comune di Valdaone, Fabio Battocchi a Daone e Federico Bugna a Bersone.
A stringersi alle famiglie i compaesani, insieme all’intera valle del Chiese, a compagni di scuola, amici, compagni di squadra del calcio delle giovanili di Pieve di Bono, insegnanti, istituzioni, a partire dalla sindaca, Ketty Pellizzari, che aveva subito proclamato tre giorni di lutto, una rappresentanza della Sat (Società alpina tridentina) e i vigili del fuoco in alta uniforme, quei volontari di cui fa parte Fabrizio Battocchi, il padre di Fabio, che mercoledì sera si era impegnato coi colleghi nelle ricerche e li aveva trovati lui stesso.

fonte: ansa

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