La Cina chiude il Tibet alle spedizioni dell’autunno 2015

A dare l’allarme le Agenzie commerciali. Pare che la Cina non voglia rilasciare i visti. Il motivo? Stando sempre agli agenti commerciali a livello internazionale pare che le autorità cinesi (oltre alle condizioni stradali) stiano organizzando eventi per il 50° anniversario della Regione autonoma tibetana

tibet

 

Prima il terremoto che ha colpito il Nepal la scorsa primavera causando più di 9.000 morti e una grande valanga al campo base dell’Everest e che ha costretto la cancellazione della stagione pre-monsonica delle salite agli Ottomila. Ora, un’altra minaccia incombe sulle spedizioni che hanno programmato di andare in Tibet nella stagione autunnale. Si tratta di motivi politici.

 

A dare l’allarme le Agenzie commerciali. Pare che la Cina non voglia rilasciare i visti. Il motivo? Stando sempre agli agenti commerciali a livello internazionale pare che le autorità cinesi stiano organizzando eventi per il 50° anniversario della Regione autonoma tibetana (fondata nel 1965). Motivo per cui, niente spedizioni!

Le chiusure amministrative del Tibet per alpinismo colpiscono principalmente tre Ottomila. Cho Oyu (8188 m) si trova al confine con il Nepal, alla sua via normale vi si accede dal Tibet;  Shisha Pangma (8027 m), è l’unico Ottomila che si trova interamente in territorio tibetano; la terza montagna con un certo coinvolgimento è l’ Everest (8.848 m), che si trova anch’esso al confine tra Nepal e Tibet.

Altre due vette lungo il confine tra il Nepal e il Tibet sono il Makalu (8.485 m) e Lhotse (8.516 m). Tuttavia, la chiusura cinese non influenzerebbe queste montagne in quanto non si sale dal versante tibetano.

 

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