La ferrata Nasego

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Raggiungere l’abitato di Casto (BS) attraversandolo in direzione di Lodrino-Bs, dopo alcuni tornanti si lascia la SS.237 deviando a destra per la frazione di Briale. Si attraversa quest’ultima imboccando una stradina molto stretta e dissestata seguendo le varie indicazioni per il rifugio Nasego -località Comero-. Percorrendola con molta attenzione, si giunge in un ampio piazzale con parcheggio coperto. Qui possiamo trovare le varie segnaletiche dei percorsi presenti.

Lasciando l’auto nell’ampio piazzale, si seguono le indicazioni per la Ferrata Nasego e  in circa 10/15 minuti di cammino si giunge all’attacco della ferrata.

La ferrata è divisa in cinque sezioni.

La prima sezione inizia in modo molto semplice, superando facili rocce rese insidiose solo ed esclusivamente dall’instabilità della roccia stessa. Terminato questo prima tratto semplice inizia un tratto più verticale ed esposto, con l’alternarsi di qualche breve traverso ma questa volta su roccia migliore rispetto a quella precedente. Lungo questo tratto troviamo sempre buoni appoggi e appigli. Tratto abbastanza verticale che ci fa guadagnare rapidamente quota. Alla fine della prima sezione si percorre un breve sentiero che conduce al secondo attacco. Prestare attenzione al sentiero in caso di terreno umido e/o bagnato.

 

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La seconda sezione inizia con un tratto verticale che si supera agevolmente grazie alla presenza di staffe artificiali. Ci si infila tra la roccia e una pianta, si traversa leggermente a sinistra per poi ripercorrere nuovamente un tratto verticale dove si possono trovare comodi punti per poter sostare. Questa seconda sezione termina su una cresta con semplici gradoni. Termina la sezione e di conseguenza anche il cavo, per cui si percorre nuovamente un sentiero (abbastanza ripido) che conduce al nuovo attacco.

 

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La terza sezione si presenta con una placca abbastanza levigata. Si traversa a sinistra grazia alla presenza di numerosi pioli. Terminato questo primo traverso si cammina su una cengia abbastanza comoda sempre ben assicurati al cavo. Si ridiscende in un canalino per poter successivamente percorrere un secondo traverso abbastanza esposto dove al termine si giunge nuovamente su una cengia che ci conduce agli ultimi gradoni di roccia che si superano agevolmente. Possiamo quindi dire che l’intero tratto è caratterizzato principalmente da traversi abbastanza esposti ma agevolati dalla presenza di pioli. Di nuovo un ripido sentiero insidioso che ci conduce al penultimo attacco.

 

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La quarta sezione inizia con un tratto verticale molto semplice in una sorta di diedro con appigli molto solidi, ma con i piedi che spesso appoggiano su zolle di terreno un po’ instabili. Successivamente si traversa a sinistra aggirando il torrione roccioso che ci sovrasta. Nuovamente un tratto verticale abbastanza insidioso che termina su un masso incastrato tra le due pareti roccioso. Qui si può ammirare l’intero paesaggio che è qualcosa di unico e suggestivo e in basso possiamo notare lo sviluppo del sentiero che percorreremo in discesa. Dopo una breve pausa si ricomincia con un breve tratto verticale che ci conduce sulla cresta del torrione. Qui termina il cavo e, scendendo attraverso semplici roccette, ci si rimette sul sentiero che ci condurrà all’ultima sezione. Ora è già ben visibile la croce di vetta. Il sentiero viene interrotto da un’ampia cengia, su cui si potrà camminare in tranquillità godendo dell’incantevole paesaggio.

La quinta e ultima sezione inizia con un tratto verticale di roccia abbastanza compatta, poi un leggero traverso a destra e di nuova facili gradoni che ci conducono verso la vetta. Terminato il cavo, ci resta da percorrere un tratto di sentiero in cresta, in cui è necessario porre la massima attenzione in quanto molto stretto e insidioso. Finalmente si può toccare la croce di vetta e scrivere qualche frase sul diario di vetta.

 

Ferrata Nasego

 

Per la discesa, percorrere l’evidente sentiero in cresta (ATTENZIONE: prestare la massima accortezza in caso di terreno bagnato e/o innevato). Dopo pochi passi è possibile avvistare già il rifugio Nasego. Arrivati in prossimità del rifugio, ci sono varie soluzioni per poter ridiscendere: da quella meno ripida e più semplice a quella con una pendenza maggiore ma con tempi di arrivo minori. Noi decidiamo di percorrere la via più breve e, attraversando l’interno del rifugio, percorriamo il sentiero che inizialmente passa sotto i cavi della teleferica. Il sentiero è molto ripido e franoso con una notevole pendenza ma in circa un’ora di cammino arriviamo al parcheggio coperto dove ci attende la nostra auto.

La ferrata non presenta grosse difficoltà tecniche se non in alcuni punti dove è richiesto l’uso delle braccia o una buona tecnica di arrampicata. E’ una ferrata con uno sviluppo abbastanza lungo. Principalmente nel primo tratto (ma anche in alti punti della ferrata) prestare massima attenzione all’instabilità della roccia soprattutto se sotto di voi ci sono altri escursionisti. Altra accortezza da avere è sul sentiero che bisogna percorrere per passare da un tratto all’altro in quanto è molto esposto in alcuni punti e, in caso di terreno bagnato diventa molto pericoloso. Il percorso è piuttosto interessante dal punto di vista della varietà dei passaggi e questo in particolare dopo le prime sezioni.

Massima attenzione va posta anche sul sentiero che dalla croce di vetta conduce al rifugio Nasego.

 

REGIONE             Lombardia

PROVINCIA        Brescia

PARTENZA          Briale frazione di Lodrino –BS-

DIFFICOLTA’      Difficile (D)

ATTREZZATURA               Imbrago + Casco + Kit ferrata

TIPO DI ATTIVITA’           Via ferrata

PERIODO CONSIGLIATO               Generalmente tutto l’anno previa valutazione metereologica

DISLIVELLO DI SALITA    c.a. 500 mt

TEMPO DI SALITA            c.a. 2.30 h

TEMPO DI DISCESA         c.a. 1 h

PERIODO ESCURSIONE Marzo 2016

 

>>> LE AVVENTURE DEI LETTORI: noielamontagna.it

 

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