Le stelle Simon e Bardoll alla tappa K42 sulla Majella

L’unica tappa italiana del circuito K42 Series, in programma l’11 settembre prossimo a Sant’Eufemia a Maiella, in provincia di Pescara. Parteciperanno le stelle del trail running

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Dal punto di vista ambientale, si sa già che sarà spettacolare. Sotto l’aspetto dell’agonismo, tutto lascia presagire una prova di altissimo livello competitivo, adrenalinica e combattuta. L’unica tappa italiana del circuito K42 Series, in programma l’11 settembre prossimo a Sant’Eufemia a Maiella, in provincia di Pescara, si annuncia carica di certezze positive.

Tra i motivi di grande interesse c’è la formula: la K42 Series è un circuito di gare di trail running sulla distanza della maratona (compresa la sua declinazione K21 sulla “Mezza”) articolato in una dozzina di tappe nei posti più suggestivi del pianeta. Dalla pampa Argentina al deserto del Marocco, dai colori del Messico alle coste delle Canarie, dalle alture del Perù ai Moai della remota Isola di Pasqua, gli appassionati di off road si trovano a gareggiare in contesti paesaggistici disparati, accomunati solo da una natura incontaminata. Non fa eccezione la tappa italiana del circuito, la Italia K42 Adventure Marathon Series, che si incunea nel cuore vero dell’Appennino abruzzese.

Un tracciato di grande suggestione che richiama i grandi nomi del trail. “Pesante”, infatti, il field dei partenti: insieme ai molti appassionati di off road (alla scorsa edizione si presentarono in poco meno di duecento al via, complice il cattivo tempo che imperversava in quei giorni sull’Abruzzo) hanno già assicurato la propria presenza alcuni tra i “big” del circuito internazionale, tra cui l’argentino Diego Simon e la spagnola Sofía García Bardoll. Due nomi che, da soli, nobilitano con la loro autorevolezza la corsa di Sant’Eufemia.

Lui, l’argentino che si guarda attorno.
«Sono particolarmente attratto dalla K42 Italia perché si svolge su un terreno a me congeniale, con variazioni di pendenze continue e quote non impossibili, ma comunque impegnative. E quindi molto divertenti» ha commentato Simon, atleta del Team Salomon, che in carriera ha collezionato (tra le molte affermazioni) un titolo nazionale di Corsa in Montagna, un quarto posto al Cruce de los Andes Argentina – Cile (l’attraversamento estremo delle Ande, in Patagonia), la vittoria nella K21 Series Salomon in Argentina, il successo nella 42 Km OSDE Cruce Tandilia che, peraltro, aveva vinto anche nel 2015: è con questo palmares si presenterà a settembre al via di Sant’Eufemia della K42 Italia. Simon, soprannominato “El Keniata Rubio” (il Keniota biondo) e allenato da Carlos Migueltorena, ha una visione tutta sua del trailrunning. «L’aspetto che mi piace di più di questa disciplina è dato dalla bellezza dei paesaggi che vediamo durante le gare. Quando sono stanco, guardo il paesaggio: in questo modo cerco di rilassarmi e di godermi quello che sto facendo».
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Lei, dalla Spagna per vincere.
Simile l’approccio della caliente Sofía García Bardoll, che ha in bacheca una prestigiosa vittoria alla The Great Wall Marathon, in Cina: «Il successo più appagante della mia carriera», sottolinea la spagnola. Ma in bacheca Sofía ha anche i trofei di Spain Maratón Alpino Madrileño e della BaikalIce Marathon, in Siberia. Allenata da Vicente Ubeda, ammette di aver «voglio essere presente alla tappa italiana del 42 Series proprio per la bellezza dei posti che le prove del circuito offrono». A questi commenti si aggiungono anche considerazioni più tecniche: «Non conosco bene il tracciato dell’Italia K42, ma il fatto di essere inserito in un contesto internazionale significa percorso “tosto” e concorrenti con cui confrontarsi all’altezza delle migliori prove al mondo».

Un palcoscenico tutto da scoprire, di corsa!
Il terreno di gioco a cui fanno riferimento i due campioni rappresenta una location unica, fortunatamente sconosciuta al turismo di massa, ma ben nota al turismo di qualità, che rappresenta un secondo motivo di interesse: la gara, infatti, tocca parte del suggestivo Sentiero dello Spirito all’interno del Parco Nazionale della Majella, sulle tracce dell’eremita Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, che scelse proprio i luoghi più remoti della Majella per il suo percorso di fede. Ma sono anche territori di vasti pianori in quota alternati a canyon aspri e brutali, in un emozionante rincorrersi di dolci declivi e spaccature selvagge; territori unici che proteggono la propria fauna originaria (il Lupo appenninico, l’Orso bruno marsicano, il Cervo e il Camoscio d’Abruzzo) e che la gara attraversa dagli 878 metri della partenza ai 2.061 metri del Monte Morrone, per poi valicare il Passo San Leonardo e rientrare a Sant’Eufemia, passando per altri tre comuni (Caramanico, Sulmona e Pacentro).

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