Nanga Parbat, Marek Klonowski si prenota per l’inverno prossimo

Insieme al K2 è l’Ottomila non ancora scalato in inverno. In lizza potrebbero esserci anche Simone Moro e Denis Urubko. E poi i tanti che hanno un conto in sospeso con la montagna: Nardi, Manckiewicz, Txikon, Sapdara…

nanga parbat

 

Ormai l’inverno è alle spalle. Ormai Daniele Nardi, Alex Txikon, Ali Sapdara, gli iraniani e prima ancora Tomek Manckiewicz ed Elisabeth Revol ci hanno messo una pietra sopra. Il Nanga Parbat resta inviolato! È l’Ottomila, insieme al K2, ancora non scalato in invernale. E in tanti ci hanno provato. Sinora dovrebbero essere 25 le spedizioni, nel totale, che si sono dovute arrendere a quella che chiamano la “montagna killer”. Sì, perché di vite umane il Nanga Parbat se n’è prese; è seconda solamente all’Annapurna.

Gli ultimi a provarci hanno raggiunto gli oltre 7.800 metri… Nardi, Txikon e Ali Saprada c’erano quasi! Poi, però, il mal di montagna al pakistano ci si è messo di mezzo e sono dovuti ridiscendere e portare a casa la pelle.

 

Ma ormai già si guarda avanti. Il prossimo inverno 2015-2016 si ritenterà. E, azzardando una previsione lontana, saranno in tanti. Per due semplici motivi: il primo, in tanti hanno un conto in sospeso con questa montagna e difficilmente si arrenderanno; il secondo, il Nanga Parbat, come detto, è uno dei due Ottomila ancora inviolati! Basta questo per attirare gli alpinisti su questa vetta come le api sul miele.

Sicuramente l’alpinismo moderno, così d’altronde come è sempre stato, si è inventato altri primati come i 6mila, i 7mila, i concatenamenti vari ecc ecc, per non parlare di tutti gli altri record “bizzarri” cui assistiamo in svariate discipline vecchie e nuove, ma un Ottomila fa sempre gola.

Comunque, Marek Klonowski ci riproverà. E questa è una notizia! L’alpinista polacco lo ha annunciato, proprio in questi giorni, sul suo blog: sta già preparando la spedizione per il prossimo inverno. L’ultimo tentativo lo abbandonò, tra l’altro, perché gli era nato un figlio. In lizza, probabilmente, potrebbe esserci anche Simone Moro che col Nanga Parbat ha un conto in sospeso; così come ce l’ha Daniele Nardi. Entrambi c’hanno provato… chissà!

 

Manckiewicz, poi, quest’inverno ci stava lasciando la vita, è precipitato in un crepaccio e si è salvato per miracolo… e forse se lo sogna ad occhi aperti!

Poi, Denis Urubko è uomo da Ottomila: quest’inverno voleva il K2 ma ha dovuto rinunciarci prima di iniziare a causa di problemi coi permessi ma – chissà perché – non si è aggregato ad Alex Txikon (con il quale stava tentando il K2) che ha fatto subito i bagagli per il campo base del Nanga Parbat…

Insomma, concetti e supposizioni… tanto il Nanga Parbat sta lì… chi lo smuove da lì!

 

Il Direttore

 

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