Nanga Parbat, i team al c1. Versante Diamir: si va verso un lavoro comune

Le varie spedizioni impegnate sul versante Diamir intenzionate a cooperare su logistica e scalata. L’appello del team Justice for All alla ricerca di sponsor

daniele nardi

 

Invernale Nanga Parbat: il gioco inizia a farsi serio. Tutti i team stanno lavorando sulla montagna e tutte hanno messo piede a c1 portandosi dietro materiale ed attrezzature per la salita.

Tomek Mackiewicz ed Elisabeth Revol sono giunti al c1 a 5.500 mt e sono intenzionati a salire ancora in queste ore. Il duo è sul versante Diamir accompagnato quest’anno da Arslan Ahmed Ansari (Rubber Duck Team). Sono intenzionati a salire la via Messner-Eisendle.

 

Al lavoro, anche da un bel po’, i polacchi e i pakistani della spedizione “Justice for All” sulla via Shell (versante Rupal). Questi hanno trasmesso un video dal Nanga Parbat augurando a tutti buon anno. Nello stesso filmato lanciano un appello: “Internet via satellite è molto costoso e siamo alla ricerca di sponsor disposti a coprire tale onere in cambio di aggiornamenti video/foto. Si prega di lasciare un messaggio privato”. Anche loro hanno raggiunto il campo 1 e sono poi ridiscesi al campo base.

 

Daniele Nardi (insieme a Txikon e Sapdara) è al c1 (Diamir, via Kinshofer). Lo dice egli stesso postando su Facebook un video gioioso. “Ieri siamo arrivati a Campo 1 a 4850m circa. Giornata impegnativa ma di grande soddisfazione. Abbiamo usato uno slittino a mo di slitta per portare su il materiale. Nella parte finale, quella più ripida, abbiamo spostato il materiale nello zaino perché era più comodo il trasporto. Tenda, corde, ed altro materiale ora è pronto al C1. Ora un buon riposo al campo base in attesa della prossima salita”.

 

Poi il duo polacco Adam Bielecki – Jacek Czech (Nanga Revolution): è giunto al campo base a 4.200 metri sul versante Diamir per tentare la salita sulla via Kinshofer. La notizia è che, a quanto pare, hanno abbandonato l’idea di salire in stile alpino. Si erano acclimatati bene per salire senza corde fisse e bombole d’ossigeno, ma hanno fatto dietro front per vari motivi, comprese le previsioni meteo per i prossimi giorni e lo stato della montagna. Anche loro ieri hanno raggiunto il C1 a 5.700 metri portando attrezzatura e materiale vario per la salita.

 

In serata le varie spedizioni impegnate sul versante Diamir pare abbiano tenuto un “vertice” per vedere il da farsi. Parola d’ordine: cooperazione. Le prime avvisaglie che si hanno in tal senso sono in merito all’utilizzo delle corde fisse installate e da installare dalle varie spedizioni. Ma non solo. Da quanto si apprende un discorso di cooperazione pare che lo stiano vagliando anche in tema di logistica.

 

Infine, l’ultimo duo italiano composto da Tamara Lunger e Simone Moro. Come si sa, l’alpinista bergamasco non vuole dare spazio alla comunicazione durante questa spedizione. Ci limitiamo, quindi, a riportare le news riportate da egli stesso: “Ieri primo giorno dell’anno è stato quello di rientro dalla prima tappa di acclimatamento. Tre giorni e due notti passati lungo i crinali e la cresta est del Ganalo Peak fino a 6000 metri. Le due notti le abbiamo passate a 5500 metri, inclusa quella di capodanno, dove non abbiamo dormito a causa del forte vento. La salita a 6000 metri è stata decisamente bella, con progressione su una cresta in alcuni punti ghiacciata ed affilata. Da quel punto la vista era fantastica, soprattutto sul Diama Glacier e sulla nostra potenziale Via di salita, che amiamo chiamare Messner-Esisendle perché tentata ed individuata per primi dai due amici altoatesini nell’estate del 2000”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio