Non solo l’uomo, pure il camoscio fischia… quando è in pericolo!

Camosci sul Monte Marsicano, nel Parco nazionale d'AbruzzoIl camoscio, chi non l’ha visto durante una passeggiata-escursione in montagna? Bello, dolce, col suo sguardo inclinato che ci mira impaurito e scappa e dopo un po’ si ferma, si gira e ci guarda di nuovo (il suo errore, perché questa sua abitudine è causa di morte perché facilita i cacciatori a spararlo). Il camoscio è lungo circa 120 cm e alto 70-80 cm, ha una testa corta con occhi piuttosto grandi, dorso dritto, corna sottili e ricurve all’estremità a forma di grosso uncino (nei maschi possono misurare dai 22 ai 30cm). Le corna nei maschi sono più robuste, hanno diametro maggiore, struttura più divergente e uncinatura più pronunciata. Il peso varia dai 25 ai 45kg. I camosci li si vedono durante il giorno.
L’altra curiosità del camoscio è che in caso di pericolo fischia, sì avete capito, fischia emettendo un suono simile al nostro fischiettare. Però lo fa solo in caso di pericolo, altrimenti fa un belato o una sorta di abbaio. Ha un olfatto finissimo, vista e udito molto acuti.
È straordinariamente agile e capace di spostarsi anche sui pendii più ripidi e disagevoli. E’ davvero un arrampicatore! Ha una forte resistenza e può superare in poco tempo in salita dislivelli notevoli. La durata media della vita va dai 15 ai 20 anni, raramente fino a 25. Riconoscere il sesso dei camosci di età inferiore a un anno è una cosa impossibile, da uno a due anni è difficoltoso e solo quando ha superato i due anni si può essere sicuri del sesso.
La struttura corporea della femmina appare più longilinea e meno muscolosa, i maschi invece sono più tozzi e squadrati e la profondità del torace è maggiore e in generale la muscolatura è più sviluppata. Il collo della femmina è più sottile e lungo, anche il muso appare più lungo. Nel maschio invece il collo è largo e corto e anche il muso è corto e tozzo, nei maschi soprattutto nel manto invernale è presente la criniera, mentre le femmine ne sono sprovviste.
I camosci come tanti altri animali durante il periodo estivo stanno a grandi altitudini, quando invece arriva l’inverno si abbassano per cercare cibo. Il camoscio si nutre prevalentemente di piante erbacee, in particolare di graminacee e leguminose.
Durante la stagione invernale si nutre principalmente di foglie e ramoscelli di arbusti, aghi di piante resinose e licheni. In primavera e in estate si nutre principalmente di ramoscelli di graminacee, foglie e ramoscelli di arbusti. Quanto mangia? Un bel po’. Durante l’arco di una giornata ingurgida circa 3 chili di foraggio verde. E, a quanto pare, mangia sei volte al giorno. Il camoscio deve stare attento, oltre che dell’uomo, dell’aquila perché quest’ultima va a caccia di cuccioli.
Il periodo di riproduzione va da ottobre a dicembre e la gravidanza dura circa sei mesi e a ogni parto che solitamente è a marzo nasce un piccolo. I piccoli sono allattati per circa sei mesi.

Alessandro De Biasio
a.debiasio@mountlive.com

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