Piano piano l’uomo inventa le prime forme di orchestra (3^ parte)

Piano piano prendono piede nuove tecnologie
Piano piano prendono piede nuove tecnologie

L’uomo sapiens iniziò a colloquiare con l’altro attraverso gesti e suoni non identificabili che era stato ereditato dal suo predecessore. Andando in avanti iniziò a sviluppare la tecnica degli strumenti naturali messi a disposizione dalla sua natura, cioè la voce e tutto il suo apparato. Iniziò a creare significati, parole, termini, fino a sviluppare in tempi relativamente recenti un sorta di linguaggio che gli permettesse di dare un nome alle persone, ma anche a formare verbi che indicassero le varie attività esistenziali da svolgere. Col passare dei secoli nasceva un altro tipo di linguaggio senza parole ma formato da soli suoni che venivano composti tra loro per dar vita ad un’esposizione di pensiero, riflessione, situazione, scenografia alla quale i maestri, che volevano trasmettevano musicalmente il proprio messaggio, intersecavano un discorso fatto di note e non di lettere. Naturalmente abbiamo fatto un bel salto in avanti dall’epoca che abbiamo lasciato, composta da strumenti rudimentali monocordi o mono suono. La tecnologia e lo studio del settore, come quello letterario, aveva avuto profonde e significative innovazioni tali da esplorare altre forme di suono, di materiali da utilizzare per la realizzazione degli strumenti, di tecnologia rudimentale ricavata dalla Natura, dalle materie prime che potevano essere trasformate per ottenere materiale modellabili da poter realizzare strumenti sempre più precisi e dal suono variabile all’orecchio umano. Un esempio lo abbiamo dall’utilizzo delle pelli di animali da stendere sui cerchi in legno per creare i tamburi, che poi si sono sviluppati anche in base alla larghezza della pelle, alla larghezza del cerchio da ricoprire, alla densità della stesura sul cerchio di legno per dare colori e suoni di diversa tonalità anche con strumenti percussivi. Dall’intestino degli animali ricavavano le corde per i primi strumenti a corde, e anche qui si iniziò a sviluppare il discorso di suoni nuovi attraverso la larghezza della corda che si andava a realizzare e il tipo di materiale animale utilizzato. Il discorso qui è diverso perchè si iniziavano ad ottenere le prime note, suoni diversi composti da note sfregate e/o pizzicate. La possibilità di poter scegliere tra un suono grave, medio o acuto. Potersi adagiare tra i diversi stili che si potevano mettere in pratica. Si creavano le prime forme di orchestre composte da tamburi, corni, strumenti a più corde, monocorde, e via discorrendo. Con la creazione e l’assemblaggio si ballava per festeggiare, per osannare, per ritualizzare e ad ognuna di questa pratica una Musica diversa nello stile e nell’interpretazione, quindi forme nuove anche sotto l’aspetto dell’identificare con un tale suono e con una tale nota l’evento che si manifestava. La linea invisibile tra l’uomo e il linguaggio musicale donatoci dall’utilizzo di materiali naturali e ad Essa ispirato.

Ivan Iarrobino
i.iarrobino@mountlive.com

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