I Ragni di Lecco prendono a cuore le falesie di Frosolone

Storia di un’amicizia, un viaggio e di avventure sulle rocce di Colle dell’Orso. Le vie aperte col materiale inviato dai Ragni

 

I Ragni di Lecco prendono a cuore le falesie di Frosolone, in Molise, e ciò lo si intuisce dalle parole riportate da Gaetano Paglione, climber molisano. “Non sempre le parole rendono merito alle emozioni vissute, ma io ci ho provato e spero vi piaccia”.

Frosolone è un ridente paesino in provincia di Isernia conosciuto oltre che per le bellezze naturali e gastronomiche anche per i famosi coltelli che vi si costruiscono.

Questo il testo di Gaetano Paglione che riportiamo integralmente: “Empatia?… credo sia questo l’aggettivo più appropriato per definire lo stato d’animo che ci fu durante le prime telefonate tra me e Fabio Palma. E’ noto che I Ragni di Lecco non hanno bisogno di presentazioni e lui era (ed è) il presidente; io con orgoglio ne parlavo a tutto il resto del mio gruppo, dicevo che avevamo condiviso molti pensieri, progetti ed esperienze e c’era l’intenzione di fare “qualcosa” insieme, non ancora ben definito, ma a me bastava che fosse insieme ed a Frosolone. Avevo parlato a Fabio della nostra falesia di casa, come un direttore commerciale farebbe alla sua migliore trattativa, anche se “Colle dell’Orso” la presentazione se la fa da solo: monoliti di calcare perfetto, verdi e comodi prati alla base immersi in un paesaggio fantastico.

Lui non c’era mai stato ma molti gliene avevano parlato, bene e con entusiasmo. Gli inviai qualche foto, compresa una stupenda di Baratta su “Mantanavai” un via must della falesia, da cui si vede tutto il panorama delle valle. Un 8a+ fotonico, di resistenza, una linea perfetta che il “Pass” (Luca Passini) avrebbe salito in libera, sotto i nostri occhi, solo qualche mese dopo… Una domenica mattina Fabio chiamandomi esordì: “Che ne dici se vi spediamo un po’ di materiale per chiodare qualche via nuova o per aiutarvi a terminare qualche settore in espansione a Frosolone? Vogliamo darvi una mano, come facciamo ormai da tempo per diverse falesie qui da noi ma anche al sud, abbiamo avviato un progetto appunto La Pietra del Sud… e bla bla bla…”. Già non lo ascoltavo più e pensavo….  il Presidente dei Ragni di Lecco invia a noi, piccoli e modesti climber di provincia (beh certo, con una grandissima passione e tanta voglia di fare, però…) del materiale per chiodare?! Poi la mia attenzione tornò verso la fine del suo discorso… “casomai scendiamo giù da voi, scaliamo insieme, magari facciamo qualche foto… e bla bla bla…” la mia attenzione andò via di nuovo… Loro… da noi… a scalare insieme… i Ragni.… quale fu la mia risposta la si intuisce facilmente. Quando arrivò il materiale, chiamai subito Luigi (Baratta) e Carmine (Radassao); facce incredule, sbigottite, atmosfera surreale. La loro espressione fu “Tu ora ci spieghi che ca…o gli hai detto per farti mandare tutta sta roba!”.

Ed io: “Niente, abbiamo condiviso qualche pensiero, poi gli ho semplicemente parlato di Frosolone… per il resto hanno fatto tutto loro”. Fabio mi mise in contatto con l’allora Luca Passini (ora Lù) con il quale iniziarono, per usare una sua espressione, lunghe quanto piacevoli telefonate e giri di email per organizzarci al meglio, definire le date, il programma e la logistica. Luca, dopo aver visto il suo ultimo lavoro (video) relativo al Melloblocco, e sapendo che a Frosolone era abbastanza di casa, ebbe inoltre l’idea di contattare Michele Caminati, avrebbe girato alcune riprese, e montato un video, a testimonianza di qualcosa che pian piano prendeva sempre più forma. Aspettiamo fiduciosi….

A dar corpo a quello che sarebbe poi diventato un gruppo solido e ormai ben collaudato, vedi Vacanze di Natale in Puglia (http://ragnilecco.com/vacanze-di-natale-al-sud-episodio-1/), si aggiunsero Giovanna Pozzoli, ora Nostra Signora della Polenta e Braciola, o per farla più breve  “Pozz”, Tommy, Silvia e Giulia. Nel frattempo io, Gigi (Baratta) e Carminov (il prof. Radassao) armati di trapano e tanto entusiasmo, ci mettemmo al lavoro, nacquero così:

Nella tela dei Ragni 7c (Chiodatura L. Baratta)

Piccolo Grande Uomo 6b+ (Ch. G. Paglione)

Il Carpiato 7a+ (Ch. C. Radassao)

La Prua – progetto (Ch. C. Radassao)

L’Allievo Diretto – progetto (Ch. C. Radassao)

Mò Vediamo… – progetto (Ch. L. Baratta)

I Ragni e gli Scorpioni 7a+ (Ch. L. Baratta e G. Paglione)

The Big Ass 7a+ (Ch. L. Baratta e L. Iachini)

A questo si aggiunsero la manutenzione di alcuni itinerari già esistenti ed altre vie che al momento preferiamo tenere ancora “segrete” per farvi una bella sorpresa nei prossimi mesi…

E’ stata una settimana avvincente, entusiasmante, colma di lavoro ed altrettanto ricca di emozioni. Il feeling con tutti è stato immediato, lo dimostra il fatto che oggi siamo amici come lo fossimo da una vita. Loro, con un’umiltà invidiabile e da cui imparare, sono arrivati in punta di piedi e hanno acconsentito a diventare “vittime” della nostra voglia di far vedere cosa c’era e cosa avevamo fatto, ci hanno seguito in tutto e per tutto.

Quando sono tornati a casa, hanno lasciato dentro di noi un segno, oserei dire, indelebile per l’amicizia ed il rispetto dimostratoci e un segno tangibile, per la falesia di Frosolone, che tutti i climber potranno apprezzare. Una settimana in cui abbiamo condiviso praticamente tutto e personalmente, grazie alla loro compagnia, posso dire che anche il mio piccolo bagaglio di esperienza verticale è cresciuto esponenzialmente. C’è stato un’interessante scambio di punti di vista, idee, opinioni, racconti… primi su tutti quelli di Fabio, con le sue “PALMATE”, e poi quello in cui il Passini lo vede schizzare per 3 metri in orizzontale e poi giù per 10 metri per l’uscita di uno spit!

Non dimenticherò mai il momento in cui, qualche istante prima di ripartire per tornare a casa, la Giò chiese l’autografo a Baratta, immortalato in una pagina della nuova guida della falesia. Un momento epico, di cui la leggenda narra che qualcuno abbia scattato una foto… Una delle soddisfazioni più grandi per noi è stata vedere Giò, Tommy, Fabio, Luca e… Giulia, alla fine di ogni tiro con gli occhi pieni di entusiasmo, gioire come dei bambini quando gli si regala un giocattolo, pronti a ripartire subito su un altro tiro.

Una settimana in cui, dopo la falesia c’era il momento del convivio, piedi sotto il tavolino, come si dice dalle nostre parti, e iniezioni in endovena di tipicità e gastronomia, il momento in cui io e Tommy abbiamo dimostrato di essere 3 gradi sopra tutti!”

Testo e foto di Gaetano Paglione e Luca Passini

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