Rete Radio Montana, più sicurezza a portata di Walkie Talkie

Attivo da qualche anno a livello nazionale, il progetto tende ad incrementare la sicurezza in montagna per mezzo delle comunicazioni radio utilizzando una frequenza unificata su tutto il territorio nazionale laddove le reti cellulari non fossero disponibili per allertare i soccorsi

soccorso alpino

 

La Rete Radio Montana è un progetto nazionale che mira ad incrementare la sicurezza in montagna per mezzo delle comunicazioni radio. Attualmente proponiamo una frequenza radio di libero uso in banda PMR-446 (UHF), unificata a livello nazionale, impiegata per l’interscambio di informazioni di sicurezza tra più persone durante le attivà outdoor. La potenzialità della rete è direttamente proporzionale al numero di utenti attivi contemporaneamente in un’area geograficamente ristretta.

La RRM non è un’alternativa alle classiche modalità di allertamento degli organi preposti al soccorso in montagna, bensì è un “di più” per la prevenzione degli incidenti in montagna o in zone boschive, ed eventualmente potrebbe mostrarsi un supporto utile in caso di emergenza nelle fasi di ricerca e successivo soccorso, per avere un collegamento diretto tra l’infortunato e i soccorritori precedentemente allertati.

Lo scopo del progetto è quello di creare una rete di comunicazione attraverso l’adozione comune del canale 8 con codice CTCSS16 della banda PMR446, per scambiarsi informazioni utili sulla permanenza in ambiente montano e non ultimo per avere un ulteriore mezzo di comunicazione laddove le reti cellulari potrebbero non essere disponibili.

Le radio PMR446 sono i comuni Walkie Talkie di libera vendita (anche nei supermercati) e libero uso previo invio di una DIA una tantum all’Ispettorato Territoriale della Regione e il pagamento di un contributo annuo di 12€.

La Rete Radio Montana è particolarmente attiva nel Lazio, nel nord Italia e in alcune zone dell’Abruzzo. Hanno già aderito al progetto anche il Soccorso Cinofilo della Liguria e il CISAR di San Benedetto del Tronto.

In Italia l’organo di riferimento esclusivo per l’attuazione del soccorso nel territorio montano ed in ambiente ipogeo è il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Questo è risaputo per chi ha un minimo di esperienza in montagna o in aree boschive. La procedura ufficiale per l’attivazione delCNSAS prevede la chiamata telefonica al 118 (o al 112 nelle zone in cui è già attivo il NUE), dopo di che bisognerà espressamente richiedere l’intervento del CNSAS.

Dall’inizio del 2014 è nato GeoResQ, un servizio ufficiale di geolocalizzazione e di inoltro delle richieste di soccorso dedicato a tutti i frequentatori delle montagne italiane, gestito proprio dal CNSAS, che si avvale di un’app che gira sulla stragrande maggioranza degli smartphone, strumenti ormai presenti nella tasca di qualsiasi cittadino.

Nella sola Regione Autonoma Valle d’Aosta è inoltre attivo il Canale Emergency (161.300 MHz), una rete-radio ufficiale tramite la quale è possibile allertare il Soccorso Alpino, al pari di una chiamata al 118. Al contrario della nostra RRM, tale “Canale E” non è utilizzabile per il regolare interscambio di informazioni di sicurezza tra più persone, ma è impiegabile esclusivamente in caso di effettiva emergenza. Per utilizzarla è necessario richiedere un’apposita autorizzazione ed essere sotto la copertura radio di uno dei vari nodi della rete.

 

E se non c’è copertura di rete GSM?

“Salvo che per la Valle d’Aosta, che offre uno strumento alternativo al telefono in caso di emergenza, nel caso in cui la copertura di rete cellulare (GSM) fosse assente o limitata – dicono dal team – non sarà possibile effettuare la chiamata verso il 118. Sfatiamo un mito: la chiamata SOS/112 non è sempre effettuabile! Per chiamare il 112 è necessario che nella zona in cui ci troviamo ci sia la copertura di almeno uno dei tre operatori di telefonia mobile italiani (TIM, Vodafone o Wind).

Anche l’applicazione GeoResQ di cui sopra necessita di rete GSM, anzi, per il suo funzionamento è necessario avere una connessione dati abilitata, senza la quale la richiesta di soccorso non potrà essere inviata.

 

Cosa fare se riceviamo una richiesta di soccorso via radio?

Se riceviamo una richiesta di soccorso tramite il CANALE 8-16 – spiegano – bisognerà provvedere ad allertare la Centrale Operativa chiamando il 118/112 richiedendo l’intervento del CNSAS, specificando all’operatore che la richiesta di soccorso è stata ricevuta via radio e pertanto non ci è possibile verificarne la veridicità. Sarà l’operatore a valutare se attivare o meno i soccorsi.

E’ sempre bene indicare che la chiamata radio è stata ricevuta sul CANALE 8-16 della Rete Radio Montana. Molti soccorritori del Soccorso Alpino conoscono il nostro Progetto, pertanto specificate la frequenza radio sia all’operatore della C.O., sia al responsabile del Soccorso Alpino che si metterà in contatto con voi.

 

Cosa fare adesso per incrementare le possibilità di successo

Ovviamente per incrementare le possibilità di avere un utente che possa farci da tramite con il Soccorso Alpino in caso di copertura cellulare assente, è necessario che ognuno, nel proprio piccolo, diffonda il più possibile l’uso del CANALE 8-16 tra appassionati e frequentatori della montagna. Completerà il tutto l’adesione ufficiale al Progetto da parte degli interessati, che prevede l’assegnazione di un Identificativo Radio personale.

Una volta che avrete ufficializzato la vostra partecipazione al Progetto, prima di ogni attività outdoor è potenzialmente utile la pubblicazione, nel nostro Sistema Informativo-Gestionale (RERAMONET), degli estremi dell’attività che si ha in programma di fare, che includerà anche la descrizione del percorso che si seguirà, ai fini di velocizzare l’individuazione in caso di necessità (incidente, smarrimento, etc.).

Stiamo già provvedendo ad informare formalmente i vari Servizi Regionali del Soccorso Alpino dell’esistenza della Rete Radio Montana, in modo da introdurli nel progetto grazie alle cooperazioni. A cooperazione avvenuta sarà fornito l’accesso alle nostre banche dati (tramite RERAMONET), ovvero ai dati anagrafici degli utenti della RRM, ai fini di velocizzare le procedure di ricerca e soccorso in caso di emergenza”.

 

Il progetto nazionale è gestito da un gruppo di 4 persone appassionate di montagna e delle attività ad essa legate, di soccorso in ambiente montano e di comunicazioni radio (radioamatori e non). Loro sono: Simone Lucarini (Fondatore e Responsabile di progetto), Fabio Beolchi (Esperto Attività Outdoor e comunicazione alle organizzazioni del settore), Giorgio De Luca (Esperto Emergenze e Protezione Civile e comunicazione agli organi del settore), Daniele Caccia (Supervisore Attività RERAMONET e comunicazione).

 

Un po’ di storia. Lanciato nel marzo del 2008 da Simone Lucarini, inizialmente si chiamava Progetto “Radio in Montagna” e portava avanti lo sviluppo della Rete-Radio Appennino Centrale nel Lazio e in Abruzzo. L’idea era quella di avere una frequenza radio di libero uso, cugina del Canale 16 VHF di Emergenza in mare, da utilizzare però in montagna.

Già dai primi tempi il progetto catturò l’attenzione di un nucleo SMTS (Soccorsi Speciali) di un comitato abruzzese della Croce Rossa Italiana. In ottobre del 2009 l’idea prendeva interesse anche al di fuori di Lazio e Abruzzo, in particolare nel territorio appenninico e preappenninico della Campania, e la Rete-Radio Appennino Centrale venne trasformata così in Rete Radio Appenninica.

Ancora una volta con l’aumento degli “utenti della montagna” interessati all’iniziativa, la voce sul progetto giunse anche sull’Arco Alpino, in particolare in Piemonte, pertanto si rese necessario estendere il progetto all’intero territorio nazionale. Il progetto “Radio in Montagna”, dopo circa 2 anni dalla sua nascita si trasformò tra marzo e aprile del 2010 nell’attuale progetto nazionale Rete Radio Montana.

La struttura organizzativa ha subito notevoli mutamenti dalla sua nascita ad oggi. Anche il Team che cura il progetto (denominato Staff Nazionale fino a dicembre 2014) è cresciuto proporzionalmente allo sviluppo del progetto. Per quanto riguarda il sito internet ufficiale del progetto, inizialmente era accessibile da www_radioinmontagna_altervista_org (marzo 2008), successivamente da www.radioinmontagna.it (ottobre 2009) ed infine, dal Gennaio 2015, sull’attuale server.

 

“Per convenzione e a livello nazionale – aggiungono i promotori – è stato stabilito l’uso di un canale unico, da noi denominato CANALE 8-16 (canale 8 + codice CTCSS 16). Tale canale corrisponde alla frequenza radio 446.09375 MHz con applicazione del tono subaudio (CTCSS) 114.8 Hz. Per chi è in possesso di apparati PMR-446 programmabili, il CTCSS va impostato sia in TX (trasmissione) che in RX (ricezione).

La funzionalità della Rete Radio Montana, ovvero la sua efficienza, è direttamente proporzionale al numero di apparati (nodi) sintonizzati contemporaneamente sul CANALE 8-16 in un’area geograficamente ristretta”.

Sono state stabilite delle frequenze radio secondarie, da utilizzare eventualmente in aggiunta all’8-16, quali:

  • Per i soli radioamatori (in possesso della patente e relativo nominativo ministeriale): 145.250 MHz
  • Per i possessori di apparati CB (27 MHz): Canale 16 FM

 

IMPIEGHI

L’8-16 andrà utilizzato esclusivamente per l’interscambio di informazioni operative utili alla sicurezza, atte a prevenire situazioni di emergenza in montagna, quali:

  • Condizioni meteorologiche o del manto nevoso
  • Stato di agibilità dei sentieri e delle vie ferrate
  • Richiesta di informazioni ai rifugi che aderiscono al progetto
  • Per la sicurezza nel Volo Libero (Parapendio e Deltaplano), principalmente nel caso di voli lunghi (cross) o comunque solitari.

L’8-16 andrà utilizzato in caso di emergenza come canale di comunicazione diretto tra i Soccorritori e il malcapitato (smarrito o infortunato) durante le fasi di ricerca ed eventualmente soccorso (SAR – Search and Rescue) del malcapitato, dopo l’allertamento dei soccorsi con le classiche modalità. Tale impiego è in via sperimentale ed è attuabile esclusivamente con le organizzazioni di soccorso montano che cooperano con il progetto.

Per le comunicazioni private o non attinenti ai punti di cui sopra, bisognerà sintonizzarsi su un’altra frequenza radio per il tempo necessario, onde evitare l’occupazione impropria del canale.

 

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