Signori, al Bivacco Pelino non passa la nettezza urbana

Sui social una foto postata da un escursionista ritrae il Bivacco posto su Monte Amaro (2.793 mt, Majella) dove una comitiva ha abbandonato una grossa busta di rifiuti 

bivacco pelino

 

E’ sempre il solito discorso! Quello che divide i puristi della montagna, gli accomodanti, gli accomodanti che tirano acqua al proprio mulino sino a giungere ai chissenefrega. Basta ritrovare su un sentiero cumuli di plastica o vetro che fanno fatica a dileguarsi, basta organizzare un reality sul Monte Bianco con vip accompagnati dalle guide alpine, basta installare una croce o un dinosauro su una vetta visibile da valle, basta fotografare piedini colorati in infradito su ghiaioni o addirittura ghiacciai o dividersi sul divieto o meno di elicotteri che ronzano sulle alte vette per portar lì sciatori bramosi di discese (e non di salite)… insomma, la storia è vecchia! E si ripropone e si riproporrà sempre anche per chi fa cronaca, per chi senza prendere posizione in merito intende solamente informare e creare dibattito.

 

Basta chiacchiere. La cosa che mi ha dato estremamente fastidio è stata questa foto che vedete sopra. Stamani su Facebook avrei preferito non mi capitasse sotto gli occhi per non rovinarmi la giornata. Un escursionista ha avuto tale bella sorpresa entrando nel Bivacco Pelino. Pochi mesi fa, io stesso mi ritrovai sulle alte vie della Majella e al Bivacco Fusco (al cospetto della maestosità dell’Anfiteatro delle Murelle) trovai l’indicibile: al di là di tutto, un puzzo di urina a causa di una latta lasciata lì, solo che col tempo ha iniziato a scorrere in quanto bucata… ma questa è un’altra storia! Stavolta mi son detto: questa non passa!

Lontano dal puntare il dito sui tizi che l’hanno combinata grossa o sul Parco o ancora sugli addetti deputati ai controlli e ben distante dalla retorica del giorno dopo, mi son detto: tutta Italia deve vedere e sapere. La cosa è che stiamo parlando di un bivacco. Quindi non un rifugio qualsiasi raggiungibile in mezz’ora di passeggiatina dal suv parcheggiato all’agriturismo con menu a prezzo fisso. No, siamo a 2.793 metri sul livello del mare. Siamo su Monte Amaro. Siamo sulla vetta della Majella, in Abruzzo. Cioè: la seconda vetta dell’Appennino continentale. Arrivare sin qua, dalla Majelletta o da Fonte Romana, dalle varie Rava o da Monte Rapina o Pescofalcone, dal Porrara e dalla Femmina Morta… da ovunque tu voglia salire ci si impiegano almeno 8 ore di passo andante (andata e ritorno).

Fa male. Fa male vedere un bivacco, un bivacco storico per un territorio e per un gruppo montuoso ridotto a pattumiera e tavolozza per scritte e disegnini da bimbi delle elementari.

 

Permettetemi di dire che sono sicuro che i tizi che hanno lasciato quella cosa nera nel bivacco sanno che lassù non passa la nettezza urbana. Forse sanno che sul Pelino, come altrove, ci sono persone amanti di un qualcosa che ci tengono a quel qualcosa e porteranno a valle quella cosa nera! O forse non se ne fregano proprio se resterà lì a marcire. Non resta che chiudere come ho attaccato il pezzo… è sempre il solito discorso!

 

Il Direttore

 

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