Soccorso alpino a pagamento in Lombardia, nessuna traccia del tariffario

La legge fu approvata a metà febbraio e da allora, si disse, in 120 giorni sarebbe stato redatto il tariffario che prevede il pagamento in caso di negligenza. In Abruzzo, dopo la partenza a razzo sulla discussione di una legge ad hoc, al momento pare tutto fermo

soccorso alpino

 

Soccorso alpino a pagamento: quest’inverno ci sono state novità sostanziali su tale fronte. In Lombardia il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge che introduce il pagamento del soccorso in alcuni casi. In Abruzzo, su spinta di due consigliere regionali, si è iniziato a parlare di una legge ad hoc per l’introduzione di un tariffario (dopo l’abrogazione della legge del 2011 mai entrata in vigore).

 

Ma andiamo per ordine. Il Consiglio regionale della Lombardia l’ha approvata a metà febbraio. E’ passata col voto favorevole di Lega Nord, Forza Italia, Lista Maroni, NuovoCentroDestra, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto. I 5 Stelle si sono astenuti.  “Il soccorso è garantito a tutti – dice Lara Magoni, consigliere regionale del Gruppo Maroni Presidente e relatrice del Progetto di legge – Ciò che viene introdotto è il concetto di negligenza che, se accertata, comporterà una compartecipazione alla spesa con i medesimi criteri e modalità vigenti per gli accessi al triage del pronto soccorso”. 120 giorni di tempo, questo, si disse allora, il tempo per mettere giù un tariffario di comune accordo con Areu e Cnsas. La procedura prevede che l’approvazione di tale tariffario spetti alla Giunta. Ad oggi, fine luglio, del tariffario non si ha ancora traccia. Dalle notizie che siamo riusciti ad avere in merito, Regione ed Areu sono ancora a lavoro su alcune ipotesi di tariffe.

 

Altra storia in Abruzzo. Qui, dopo una partenza a razzo, le cose pare si siano arenate. Due consiglieri regionali, Luciano Monticelli (PD) e Pierpaolo Pietrucci (PD), si stanno adoperando per redigere una bozza di legge (dopo l’abrogazione della legge n. 1 del 2011?!) e portarla all’attenzione del Consiglio regionale.  I primi passi sono quelli di istituire una Commissione di esperti e redigere una bozza di legge. Ebbene, a fine aprile il primo tavolo al quale parteciparono i delegati dei Maestri di sci, Guide Alpine, Cai, Soccorso Alpino, 118, Anci ed il maestro di sci Paolo de Luca, sostenitore della proposta di legge. Da allora, il buio.

 

Ma come funziona il soccorso a pagamento nelle altre regioni italiane. Questo il quadro dove la legge è già in vigore:

 

Trentino Alto Adige: ticket di 30,00 € per il ferito grave (in caso di ricovero ospedaliero o in presenza di un referto medico che attesti la gravità dell’emergenza sanitaria); ticket di 110,00 € per il ferito lieve e ticket di 750,00 € per la persona illesa.

Valle d’Aosta: gratuito in caso di emergenza sanitaria; ticket di 800,00 € per intervento inappropriato a mezzo elicottero (rilevato dall’equipaggio intervenuto – es. alpinista bloccato in parete od escursionista con attrezzatura inadeguata) e ticket di 100,00 € + 74,80 €/min (costo al minuto di volo con aeromobile AB412 o 137,00 € con aeromobile AW139) per chiamate totalmente immotivate (rilevate dall’equipaggio intervenuto).

Veneto: 25,00 €/min fino ad un max di 500,00 € per il ferito grave (con ricovero ospedaliero o accertamenti in Pronto Soccorso); 90,00 €/min fino ad un max di 7.500,00 € per ferito lieve o persona illesa (le tariffe sono diminuite del 20 % per i residenti).

 

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