Soccorso in montagna a pagamento, in Regione Lombardia battaglia Pd-Lega

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Bagarre politica in Lombardia sulla proposta di legge di introdurre una sorta di ticket per i soccorsi in montagna. A dire no è il Pd: “Una regolamentazione punitiva e onerosa penalizza il turismo in montagna, anche quello della scolaresca in gita o degli anziani cercatori di funghi. Abbiamo chiesto un rinvio del progetto – dice il consigliere Pd Gianantonio Girelli – e siamo pronti a dar battaglia con i nostri emendamenti”. Secondo l’esponente Pd gli ultimi emendamenti presentati dalla Lega sono ulteriormente peggiorativi perché “se nella prima versione – afferma in una nota – si andava a colpire solo le chiamate non urgenti e le negligenze, ora si introduce la compartecipazione alla spesa anche per l’urgenza e la estende anche alle attività non alpinistiche ed escursionistiche. Siamo d’accordo sulla necessità di sviluppare una consapevolezza maggiore per evitare i troppi incidenti che si verificano sulle cime e diminuire le chiamate improprie a carico dei servizi di emergenza-urgenza, ma deve valere solo per le chiamate effettivamente negligenti. E non toccare quelle con un profilo sanitario, né urgente, né non urgente. Noi chiederemo, tramite gli emendamenti, l’esclusione del pagamento sia per i minori di 14 anni sia per i disabili e l’introduzione di una compartecipazione non superiore al 30% del totale del costo del soccorso (circa 3 mila euro) da applicarsi solo per gli interventi non sanitari. Serve poi affiancare queste misure con un lavoro di formazione e informazione sull’escursionismo da associazioni, scuole, pro loco e agenzie turistiche. Lasciamo perdere invece inutili differenze, di stampo leghista, tra residenti e non residenti che rischiano solo di penalizzare il turismo lombardo”.
E puntuale ecco la replica della Lega Nord tramite Fabio Rolfi: “Vogliamo favorire un turismo responsabile che non comporti costi inutili per la collettività e faccia perdere tempo e rischiare inutilmente la vita ai soccorritori. Per queste ragioni il gruppo della Lega Nord ha presentato emendamenti per prevedere espressamente i casi di negligenza come motivo di compartecipazione ai costi. E’ un principio  fondamentale, chi va in montagna deve rispettare le regole e le indicazioni di buon comportamento del Cai e delle autorità preposte. Il  soccorso è garantito a tutti ma poi se ci si mette in difficoltà per negligenza propria si compartecipa ai costi. Si tratta di modalità di gestione degli interventi già previste da altre regioni governate dal centrosinistra, per cui non si capisce la polemica del Pd lombardo. E’ giusto, poi, che i lombardi che abitano, lavorano e pagano le tasse in questa regione siano beneficiati da questo  punto di vista”. Sulla questione il Touring Club ha avviato un sondaggio che troverete sul sito del Club. L’argomento, ormai datato, è tornato alla ribalta con la proposta di legge del parlamentino lombardo. Le voci sono discordati non solo a livello politico…

Un Commento

  1. Oltre a far pagare per intero le costose operazioni di soccorso alpino agli imprudenti che richiedono aiuto, propongo di fargli pagare anche la conseguente degenza in caso di ricovero ospedaliero. Di sicuro sara’ un valido deterrente per dimezzare se non cancellare le imprudenze in montagna! Paolo De Luca Maestro di Sci e Accompagnatore di media Montagna Pietracamela (Te).

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