Troppi incidenti, nuovo appello alla prudenza del Cnsas

soccorso alpino

Periodo nero sulle montagna lombarde. Incidenti si sono registrati in più luoghi e alcuni mortali.

Ritrovato nella tarda serata di ieri senza vita al Pizzo Camino l’alpinista di 52 anni di Calcinate disperso da ieri. Era esperto e attrezzato ma le condizioni di questi giorni, con estesa presenza di ghiaccio, sono davvero rischiose. Durante le operazioni di soccorso si è infortunato anche un soccorritore del CNSAS, ha riportato fratture a una gamba. È stato portato in ospedale. Il corpo dell’uomo precipitato sarà recuperato nelle prossime ore.

In mattinata recuperato un altro 50enne scivolato in un canalone risalendo la via del Caminetto verso il rifugio Brioschi. È stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Lecco, ma non ce l’ha fata. L’uomo è morto nel tardo pomeriggio.

Grave anche un altro escursionista precipitato sabato nell’area dei Comolli, ai piedi del Grignone.

Nella stessa zona venerdì un altro morto: un escursionista di 43 anni aveva perso la vita dopo essere scivolato sul sentiero vicino al rifugio Bietti.

L’appello del Soccorso Alpino della Lombardia:

Un invito alla massima cautela arriva anche dalla XIX Delegazione Lariana del CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). Il 17 dicembre del 2000 fu una giornata tragica in Lombardia, con numerosi incidenti, anche mortali. C’erano condizioni ambientali molto simili a quelle di adesso, con poca neve e molto ghiaccio e il Soccorso alpino punta sulla prevenzione per evitare il ripetersi di interventi analoghi. Sopra le nevicate degli ultimi giorni è piovuto e il rigelo ha formato uno strato di ghiaccio molto duro e insidioso. Le giornate terse invitano inoltre ad andare in montagna ma è opportuno farlo con grande attenzione.

Valutate meticolosamente l’itinerario, programmatelo in ogni dettaglio. Siate consapevoli delle vostre competenze, senza dare per scontato l’inganno dell’esperienza: ciò che può essere valido in una determinata situazione potrebbe non esserlo affatto in un’altra, perché le variabili in gioco sono molte. Fondamentale avere quindi le capacità tecniche, l’attrezzatura adatta, meglio non avventurarsi su zone a rischio, per esempio con versanti rivolti verso nord o in prossimità di creste esposte al vento. Ascoltate i consigli di chi conosce bene la montagna e il territorio: quando necessario, avere l’umiltà di fare un passo indietro e la pazienza di attendere condizioni migliori per godere la passione della montagna possono salvarvi la vita.

Inoltre, ci troviamo nel periodo dell’anno in cui le giornate sono più corte e le ore di luce a disposizione sono ridotte: l’oscurità cala in tempi molto rapidi e questo è un fattore che può essere determinante in caso di incidente. Gli interventi in notturna infatti sono più complessi e in genere richiedono più tempo. Con le temperature molto basse, si rischia di rimanere esposti a rischi maggiori e alle conseguenze dell’ipotermia. Controllate le previsioni meteorologiche e i bollettini neve e valanghe: nei prossimi giorni non dovrebbero esserci grandi cambiamenti, quindi OCCHIO!

fonte/foto: Fb Cnsas Lombardia

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