Wanda Rutkiewicz, la prima donna sul K2

L'alpinista polacca nata il 4 febbraio 1943 morì sul Kangchenjunga il 13 maggio 1992

Il 23 giugno 1986 la polacca Wanda Rutkiewicz precedette in vetta di mezz’ora la compagna di spedizione Liliane Barrard che perse la vita in fase di discesa insieme al marito Maurice. Il 1986 fu un anno funesto sul K2: persero la vita 13 alpinisti, tra i quali Renato Casarotto

Wanda Rutkiewicz (Plungė, 4 febbraio 1943 – Kangchenjunga, 12-13 maggio 1992) è stata una forte alpinista polacca.
Dalla Lituania, dove nacque, dopo la seconda guerra mondiale si trasferì con la famiglia in Polonia dove si laureò in ingegneria elettrica al Politecnico di Breslavia.

Primati

Il 16 ottobre 1978 diventò la terza donna a scalare il monte Everest (la prima europea) e nel 1986 fu la prima donna a scalare il K2 ottenendo questo risultato senza l’ausilio di bombole di ossigeno.

Il 23 giugno 1986 fu una giornata storica e tragica sul K2. Quel 1986 che, d’altronde, fu l’anno nero per la seconda vetta della Terra: in quell’anno sulla montagna persero la vita 13 alpinisti, tra i quali anche l’italiano Renato Casarotto.

Il 23 giugno di quell’anno in vetta al K2 vi salì la prima donna: appunto, la polacca Wanda Rutkiewicz. Vi salì mezz’ora prima della francese Liliane Barrard, quest’ultima morì durante la discesa. Entrambe salirono senza ossigeno.

Il Kangchenjunga

Wanda Rutkiewicz aveva come obiettivo quello di scalare tutti i quattordici ottomila e morì nel tentativo di scalare il Kangchenjunga che sarebbe stato il suo nono ottomila. Fu vista per l’ultima volta dall’alpinista messicano Carlos Carsolio e il suo corpo è stato ritrovato nel 1995 da una spedizione italiana composta da Simone Moro, Fausto De Stefani, Silvio Mondinelli, Marco Galeazzi, Mauro Mabellini, Omar Oprandi e Josef Rakonkaj sul versante opposto a quello lungo il quale era salita. Per questo sono state formulate due ipotesi: che fosse salita sul Kangchenjunga e fosse poi caduta tentando di scendere dal versante opposto o che, arrivata al colle che separa la vetta principale del Kangchenjunga dal Kangchenjunga West (Yalung Kang), sia precipitata dal colle lungo il canalone sul versante sud.

La spedizione italiana le diede degna sepoltura e fu grazie alle loro foto che si poté stabilire che quel corpo era quello di Wanda.

Lilian y Wanda

Liliane Barrard e Wanda Rutkiewicz

 

Due donne, due destini diversi sul K2. La spedizione franco-internazionale di Barrard vide quel 23 giugno quattro persone in vetta: lo stesso Maurice Barrard, sua moglie Liliane, Wanda Rutkiewicz, ed il giornalista ed alpinista francese Michel Parmentier. Nella stessa giornata anche i due baschi raggiungono la vetta. In discesa, mentre i baschi raggiungono subito il campo 4 a 8.000 m, gli altri decidono di bivaccare a 8.300 m, dove già avevano passato la notte precedente. Il tempo peggiora durante la notte, ed il giorno seguente i due gruppi si incamminano in discesa; il gruppo internazionale si divide ulteriormente, con Rutkiewicz e Parmentier avanti, e i coniugi Barrard più dietro. I Barrard smarriscono però la via, e non riescono più a scendere, mentre gli altri, aiutati anche da alcuni membri della spedizione italiana, riescono alla fine a rientrare al campo base. Il corpo di Liliane Barrard viene trovato più tardi ai piedi della montagna, mentre il corpo di Maurice sarà recuperato solo nel 1998.

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