Abbattimento orsa KJ2, presentata denuncia. La replica di Rossi

L'orsa KJ2 durante la fase di cattura da parte dei forestali del Trentino sulle pendici del Bondone nel 2015.

Il portavoce parlamentare del Movimento cinque stelle alla Camera, Paolo Bernini, ha presentato una denuncia “per l’uccisione della mamma orsa e per il maltrattamento dei suoi cuccioli, presumibilmente incapaci – sostiene – di sopravvivere da soli”.
“Quanto accaduto all’orsa Kj2, fucilata per volere del presidente della Provincia di Trento – afferma – è inaccettabile per un paese civile. È un paradosso grottesco e inaccettabile ricevere fondi e fucilare poi gli animali. Per questo sarà anche utile l’esposto alla Corte dei conti dell’Ue, per sapere se uccidere le orse riproduttive sia uno degli obiettivi del progetto finanziato per oltre 8 milioni di euro”.
“Sconcertante poi – aggiunge – anche l’assordante silenzio del Ministro della ‘distruzione’ dell’Ambiente Galletti che, ancora una volta, ha consentito l’uso di metodi cruenti e incivili per la gestione di specie particolarmente protette da normative nazionali e internazionali”.

Immediata la replica del presidente della provincia di Trento. “Il comunicato diffuso dal rappresentante parlamentare del Movimento Cinque stelle sulla gestione del orsi in Trentino presenta gravi inesattezze e fa opera di disinformazione”. Così il presidente Ugo Rossi in merito alla nota trasmessa agli organi di informazione sulla vicenda Kj2 e su altre questioni che attengono alla gestione dei grandi carnivori in Trentino.
“Come ben sanno coloro che non si sono occupati solo occasionalmente del progetto – sottolinea Rossi – il ripopolamento in Trentino è stata un’esperienza di successo, considerato che, a vent’anni dal suo inizio, abbiamo sul territorio, caso unico nell’arco alpino, una popolazione di orsi bruni fra i 50 e i 60 esemplari. Anche a livello europeo il caso trentino è visto con grande favore ed è sorprendente che proprio in Italia qualcuno cerchi di sminuirne la portata o addirittura di mettere in dubbio la correttezza di chi lo ha gestito, in gran parte con risorse umane e materiali proprie”.

fonte: ansa

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