Addio Ezio Bosso. La tua musica riecheggerà in eterno sulle Dolomiti

Indimenticabili i suoi concerti per la rassegna " I suoni delle Dolomiti". Nel 2010 ricevette un possente abete rosso come regalo dalla Val Di Fiemme

Ezio Bosso amava la musica, “è una necessità come il respiro” ha detto più volte, e amava portarla ovunque. Memorabile il suo concerto per la rassegna “I suoni delle Dolomiti”. Era il 13 luglio 2013 su Col Margherita in Val di Fassa con l’Italian Cello Consort.

Ezio Bosso è stato uno dei rari virtuosi di contrabbasso in ambito classico. Pianista, direttore d’orchestra e compositore. Ha scritto musiche anche per il teatro e il cinema (anche con Gabriele Salvatores).

L’evento sulle Dolomiti fu entusiasmante, sonorità pure. Emozioni. Six Breaths” (sei respiri), così si chiamava l’evento ed era un’esplorazione del respiro in ogni suo significato: dal respiro della corsa a quello del pianto, dal primo respiro della vita all’ultimo…

Il rapporto tra Bosso e le Dolomiti era suggellato anche da un rapporto di amicizia con gli abitanti di quelle valli. La Val di Fiemme nel 2010 regalò un abete rosso al musicista. Un albero possente di 40 metri e 260 anni di età.

Ma il regalo che ha fatto lui è molto più grande. 

 

Questo dicevano e dicono dalla Val di Fiemme. E si riferiscono anche a “Under The Tree’s Voices”, una sinfonia ispirata al misterioso intreccio fra l’uomo, gli alberi e la musica.

Bosso, durante un concerto nel Parco di Paneveggio, nel luglio 2010, scelse egli stesso il suo albero. Lo accarezzò a lungo. E, in un intervista recente al Corriere, Bosso ha detto che, al termine del Covid-19, tra le prime cose avrebbe voluto abbracciare un albero…

3 Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio