Addio Gianni Arcari, pezzo di storia autentica dell’alpinismo italiano

È morto Gianni Arcari, l’alpinista monzese, figura di spicco dell’alpinismo italiano, aveva 85 anni. Ieri si sono svolti i funerali.
Faceva parte dei mitici Pell e Oss di Monza, era Accademico del Club Alpino Italiano (CAAI), ha ispirato molti giovani alpinisti. Lontano dalla fama, cercava un rapporto interiore, autentico e naturale con la montagna.
Arcari si è distinto già in tenera età, facendosi notare per il suo straordinario talento nell’arrampicata. A 22 anni, nel 1962, viene premiato come miglior giovane alpinista italiano. Numerose le sue spedizioni. Sulle Alpi e sulle montagne del Pianeta. Ha fatto cordata, solo per fare due nomi, con Walter Bonatti e Reinhold Messner.
Nel 1965 fece parte della spedizione CAI Monza nella Cordillera Blanca in Perù contribuendo alla salita dell’inviolata Aguja Nevada, vetta di oltre 6000 mt.
Nel 1968, con Josve Aiazzi e Angelo Pizzocolo, si aggiudica la prima ascensione invernale della via “Concordia” sulla parete Est della Cima d’Ambiez nel Gruppo di Brenta, aperta da Bruno Detassis. Una delle ascensioni più impegnative di questo Gruppo delle Dolomiti.
Nel 1975 la spedizione al Lhotse, sotto la guida di Riccardo Cassin e insieme a Reinhold Messner e Alessandro Gogna.
Nel 1976 fece parte della spedizione Cepparo in Antartide.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio