Alla scoperta del Viagra dell’Himalaya

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Il Viagra dell’Himalaya: i tibetani lo chiamano Yarsagumba ed è un parassita che vive tra i 3500 e i 5000 metri di quota. E’ diventato più prezioso dell’oro perché considerato, appunto, il “viagra dell’Himalaya” con effetti afrodisiaci. Ma non solo. Viene venduto a più di 100 dollari per grammo in tutta l’Asia e negli Stati Uniti. Ma raccoglierlo è estremamente pericoloso per le persone oltre che dannoso per l’ecosistema. Pericoloso perché cresce a quelle altitudini e le persone che si avventurano devono mettere in conto di avere a che fare con avverse condizioni meteo, frane ecc. Poi, lo sfruttamento sfrenato rischia di compromettere l’ecosistema e portare all’estinzione del fungo.

Da secoli le popolazioni di Nepal e Tibet lo utilizzano nella medicina tradizionale come rimedio contro la fatica.

Lo Yarsagumba è divenuto noto in occidente nel lontano 1993, quando le eccellenti prestazioni di alcuni corridori cinesi, mostrarono al mondo le sue potenzialità rinvigorenti.

Il suo nome significa letteralmente “bruco invernale che diventa erba estiva”. Lo strano fungo attacca d’inverno, quando si introduce nel corpo di una larva, la uccide per poi mummificarla assumendo la forma di un bruco giallognolo infilzato da un ramoscello.

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