Andrea Lanfri dal mare in cima alle Apuane e ritorno

L'atleta paralimpico mette a segno il primo step del nuovo progetto "From 0 to 0"

L’atleta paralimpico Andrea Lanfri è appena reduce dall’avventura con Massimo Coda sulle Alpi.  Marmolada, Gran Paradiso, Monte Bianco, Monviso e Cervino (la vetta rimandata all’anno prossimo).
E mica si è fermato. Andrea Lanfri, dopo aver vinto la sua battaglia contro la meningite, il 26 settembre ha portato a termine la sua prima sfida del progetto “From 0 to 0”.

Impresa ambiziosa e solidale

Un’impresa ambiziosa che dimostra quanto sia importante sviluppare fiducia nelle proprie capacità e nel proprio potenziale, superando i limiti imposti dalla vita. Un’iniziativa di solidarietà finalizzata alla raccolta fondi a sostegno di Pink is good, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi, nato per finanziare la ricerca scientifica contro i tumori femminili.

 

Andrea Lanfri: From 0 to 0

“From 0 to 0” al momento prevede tre edizioni ed è un evento unico, mai intrapreso prima da un atleta paralimpico. Partenza dal livello del mare in bicicletta, cambio di assetto e scalata fino alla vetta nel minor tempo possibile, ritorno a quota zero…. Lungo il percorso, Andrea ha cambiato tre tipologie di protesi, tutte molto diverse fra loro: bicicletta, corsa e trekking/arrampicata.

 

Buona la prima!

Buona la prima! Andrea Lanfri è partito da Lerici alle ore 7:20, ha percorso i primi 60 km in bicicletta fino alla base del monte Pisanino (1946 metri). Per poi iniziare la scalata dalla cresta della Bagola Bianca verso la vetta del Re delle Alpi Apuane.
In Val Serenaia ha effettuato il suo primo cambio assetto, parcheggiando la bici e cambiando le annesse protesi con quelle da montagna.
Scendendo in parte dalla via normale, ha fatto tappa al Rifugio Orto di Donna, dove ha lasciato le protesi da montagna e si è vestito delle lame da strada per fare ritorno a Lerici. Il tutto in chiave NO STOP, stabilendo così un record di salita con il maggior dislivello nel minor tempo possibile. 

Parola ad Andrea Lanfri

E’ stato bellissimo arrivare ai vari punti di “cambio piede” e trovare tanti amici a tifare per me! Questi pit stop necessari sono state le uniche pause che ho fatto.
Appena arrivato in Val Serenaia, pranzo al volo, cambio protesi e su veloce dalla Bagola Bianca verso la vetta del Pisanino; solitamente ci impiegavo 3 ore ad arrivare in vetta.
Certo, in compagnia tra scherzi e risa, ma questa volta a tutto gas in 1 ora e 50 minuti ero in vetta! Sono stato velocissimo! E altrettanto veloce la mia discesa su un terreno non facile, verso il rifugio Orto di Donna dove anche lì ho trovato una calorosa accoglienza e un buon piatto di pasta per poi fare ritorno a Lerici.
Gli ultimi chilometri di corsa con la stanchezza accumulata non sono stati semplici. Controllare le protesi non era facile, ma ormai mancava pochissimo e appena uscito da una galleria ho visto il mare!
Ormai non potevo mollare e così ho dato tutto fino alla fine!

 

 

leggi anche Andrea Lanfri e Massimo Coda a due passi dalla vetta del Cervino

La 2^ e la 3^ edizione

La seconda edizione di “From 0 to 0” vedrà il campione paralimpico impegnato, a fine ottobre, in un’impresa sul Monte Etna e nella terza edizione a settembre 2021 sul Monte Rosa.

Andrea Lanfri Il “From 0 to 0” è nato per caso  mi sto allenando moltissimo per il progetto Everest, che spero possa realizzarsi nel 2021, e unendo bici, corsa e montagna ho deciso di provare l’impresa no-stop. Per me si tratta di un’altra occasione in cui mettermi alla prova e superare i miei limiti, ma questa volta volevo fare di più. Mi sarebbe piaciuto “sfruttare” le fatiche di questa impresa per una buona causa. Così è nata la collaborazione con la Fondazione Veronesi, con cui ho il grande piacere di contribuire alla ricerca.

Tutti possono partecipare al progetto di Andrea Lanfri con una donazione sulla piattaforma di personal fundraising ( https://insieme.fondazioneveronesi.it/campaign/from-0-to-0-di-andrea-lanfri/ ), contribuendo così anche alla ricerca scientifica contro i tumori femminili di Fondazione Umberto Veronesi. 

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