Dal Sikkim la richiesta di vietare le salite sul sacro Kangchenjunga

Le autorità del Sikkim, in India, chiedono che Kangchenjunga, la terza vetta più alta del mondo, sia vietata agli scalatori per rispetto delle dività locali.

Quando i pionieri britannici Joe Brown e George Band scalarono 8.586 m Kangchenjunga per la prima volta 70 anni fa, si fermarono a pochi metri dal punto più alto per rispetto delle credenze religiose delle comunità locali del Sikkim. Per loro, la divinità protettiva Dzoe-Nga, adorata anche come Pho-lha, vive sui suoi pendii bianchi.
Per anni, le spedizioni successive hanno seguito quella tradizione, ma questo segno di rispetto alla fine è stato abbandonato. Al giorno d’oggi, gli scalatori si concentrano invece sull’assicurarsi di raggiungere la vera vetta del Kangchenjunga, che è facile da scambiare con altri punti sulla sua cresta frastagliata.

Kangchenjunga vietato?

Kangchenjunga si trova nell’angolo nord-orientale del Nepal al confine con il Sikkim (India) ed è anche molto vicino al Tibet. La vetta ha quattro vie di arrampicata principali. Tre sono in Nepal, e solo quello orientale sale dal Sikkim.

Il percorso Sikkim è stato scalato solo tre volte. Il percorso più semplice, sulla parete sud-occidentale in Nepal, fu la linea scelta per diversi primi tentativi, e quella in cui la spedizione guidata da Charles Evans riuscì per la prima volta nel 1955. Per decenni, ci sono stati tentativi dal lato nord della montagna, anche nel territorio nepalese, ma la Southwest Face divenne presto la via normale e quella offerta dalle squadre commerciali.

La scorsa settimana, il primo ministro del Sikkim, Prem Singh Tamang, ha chiesto al ministro dell’Interno indiano, Amit Shah, di garantire che le impronte degli scalatori non calpestino più le vie del Kangchenjunga.

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Scalare Kangchenjunga via rotta Sikkim non è stata un’opzione dal 2000, quando tutte le salite dal Sikkim sono state ufficialmente vietate.  Il fatto è che Tamang vuole che il divieto si estenda all’intera montagna, comprese le vie in Nepal.

Tamang basa le sue richieste sul Places of Worship (Special Provisions) Act del 1991, che vieta le spedizioni in luoghi sacri, così come sulla notifica del governo del Sikkim n. 70/HOME/2001, che ha riaffermato il divieto di raggiungere la vetta del Kangchenjunga.

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