Everest: i 4 del gas Xenon in vetta dopo 5 giorni dalla partenza da casa
I 4 britannici con questo metodo hanno evitato l'acclimatazione: partiti da Londra dopo essersi sottoposti al trattamento del gas in camere iperbariche, in elicottero al cb, su con bombole di ossigeno e ora si torna subito a casa

Spedizione Xenon sull’Everest: missione compiuta. I 4 veterani militari britannici sono arrivati in vetta al Tetto del mondo. Ci hanno impiegato dalla partenza dall’aeroporto di lOndra solo 5 giorni. Senza acclimatazione, come prometteva lo xenon. I 4 hanno inalato il gas xenon in una camera iperbarica prima di partire. Poi un elicottero li ha portati al campo base e poi direttamente su in montagna, senza giri per acclimatarsi. Sono stati un po’ rallentati solo dal vento trovato ai campi alti. Hanno utilizzato le bombole di ossigeno.
La salita è stata confermata da Furtenbach Adventures.
In vetta Garth Miller, Alastair Carns, Anthony Stazicker e Kev Godlington. Tutti ex militari. Il progetto si chiama 7 Days Mission Everest. Un elicottero ora li porterà nella capitale nepalese e da lì un volo sino a Londra.
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Everest e Xenon: doping o sicurezza?
Questo gas, vietato negli sport professionistici dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA) in quanto sostanza dopante, stimola la produzione naturale di eritropoietina (EPO). Un ormone che aumenta i globuli rossi, col risultato di migliorare la capacità del corpo di adattarsi all’altitudine. Senza passare, insomma, per la naturale acclimatazione.
Chi ha proposto questo metodo, afferma che l’obiettivo principale è la sicurezza. Ovvero, meno tempo in alta quota significa meno rischi. Costo aggiuntivo: circa 5mila dollari. Stessa agenzia che qualche tempo fa lanciò il progetto Everest Flash, salita senza acclimatazione con l’utilizzo di camere ipobariche. Costo: 95mila dollari.
Il dibattito è aperto. Un dibattito usurato, rinnovato e reinventato. Perché l’alpinismo non è uno sport e in quanto tale non deve sottostare ad alcuna regola scritta. Solo all’etica. A quella di ogni singolo uomo e al suo rapporto intimo con la montagna.
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Che pena…