Everest meno pericoloso? Marc Batard cerca nuova via che eviti l’Icefall

Il francese, con un team di 10 alpinisti, è già in viaggio verso il campo base. Vuole attrezzare una nuova via per bypassare la pericolosa cascata di ghiaccio

Il francese Marc Batard, con un team di dieci alpinisti, è in Nepal con l’obiettivo di aprire una nuova via sull’Everest che consenta di evitare il pericoloso passaggio attraverso la cascata di ghiaccio (Icefall) tra Campo Base e C1.
Il progetto è sostenuto dall’associazione “Montagne et humanisme“.

 

Il team

Con Batard (il 22 novembre compirà 70 anni) i francesi Alan Batard (il figlio), Gérard Menard (guida alpina), Lucien Boucansaud (aspirante guida), Yorick Vion, (aspirante guida), Nadine Laborde (cardiologo), Deny Marchese (Almeida farmaceutica), il nepalese Pasang Nuru Sherpa e il pakistano Sajid Ali Sadpara (figlio di Ali Muhammad Sadpara).

 

L’obiettivo

L’obiettivo è di rendere meno pericolosa la salita dell’Everest. Quella parte della via è piena di crepacci e blocchi di ghiaccio in movimento. Insomma, una minaccia costante. E purtroppo la cronaca è piena di incidenti. Nel 2014, come ricorderete, morirono 16 sherpa mentre attrezzavano la via, proprio a causa del distacco di un grande seracco. Allora ci fu una grossa protesta da parte del popolo sherpa per le loro condizioni di lavoro.

Questo è quanto diceva il francese la scorsa primavera:

Batard C’è un modo per rendere meno pericolosa la salita all’Everest dal versante nepalese. Ho identificato un nuovo itinerario ma sarà necessario fare un sopralluogo il prossimo settembre. Poi tornerò nei mesi di novembre – dicembre di questo anno per attrezzare la nuova via.

 

video: Marc Batard (fb); realizzazione: Deny de Almeida

 

La nuova via

L’intenzione di Marc Batard è di salire uno sperone roccioso, e si è già confrontato con gli alpinisti e sherpa che hanno salito tale affioramento roccioso per avere dettagli importanti per la salita. Se riusciranno nel loro intento, attrezzerano la linea come una via ferrata.


 

Marc Batard

Marc Batard, guida e alpinista francese, classe 1951. Ha iniziato ad arrampicare da giovane, a 18 anni, inseguendo il mito del “record a tutti i costi”. La montagna è per lui l’ambiente estremo dove esprimersi, distinguersi. Nel 1978 inizia a farsi notare salendo in successione vie mitiche del Monte Bianco: Major, Sentinella Rossa (in discesa) e Sperone della Brenva. Poi realizza in solitaria imprese come L’enfant et la colombe (Grandes Jorasses, 1992) e il Lionel Andrè (Drus, in 19 giorni). Poi gli Ottomila. Nel 1998 ne scala tre: Cho Oyu, pilastro ovest del Makalu, Everest, in meno di 24 ore. Le sue rapidissime ascensioni gli valgono il soprannome di “velocista delle cime”.

 

 

Prossimo obiettivo

Nella primavera prossima vuol tornare sull’Everest. Ha un pallino nella testa: diventare il più anziano a salire sul Tetto del Mondo senza ossigeno supplementare.

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