Forte team italiano ritenta l’inviolato Kimshung
La squadra è formata da Roger Bovard, François Cazzanelli, Emrik Favre, Jerome Perruquet, Stefano Stradelli, Francesco Ratti e Giuseppe Vidoni
Alpinisti italiani tentano il Kimshung. Sette italiani sono partiti lunedì scorso per una nuova spedizione sull’Himalaya. Loro sono i valdostani Roger Bovard, François Cazzanelli, Emrik Favre, Jerome Perruquet e Stefano Stradelli, Francesco Ratti (lecchese di nascita) e Giuseppe Vidoni (originario di Gemona del Friuli).
Obiettivo Kimshung
L’obiettivo principale è scalare il Kimshung, cima inviolata di 6.781 metri situata nel massiccio del Langtang. Il gruppo di guide alpine tenterà inoltre l’ascesa al vicino Lantang Lirung (7.221 metri), montagna simbolo dell’alpinismo himalayano.
La spedizione italiana in Nepal
La spedizione italiana è atterrata a Kathmandu e ora raggiungerà la valle del Langtang situata a Nord della capitale. Serviranno poi alcuni giorni di trekking per arrivare al campo base, posizionato a 4.300 metri, dove inizierà l’importante fase di acclimatamento. Prima di tentare l’ascesa alle due vette, gli alpinisti sfrutteranno alcuni colli adiacenti al campo base per proseguire in modo graduale l’avvicinamento e iniziare a raggiungere i 6.000 metri.
I precedenti tentativi
François Cazzanelli ed Emrik Favre avevano già tentato in passato l’ascesa al Kimshung. La prima volta dell’alpinista di Breuil-Cervinia risale alla primavera del 2015. Aveva provato a raggiungere la vetta insieme a Giampaolo Corona, poi il grande sisma. Un anno e mezzo dopo una nuova spedizione: a Cazzanelli e Corona si era aggregato pure il maestro di sci e guida alpina di Champoluc. E anche in questo caso la fortuna non era stata alleata della cordata che alla prima occasione aveva rinunciato a 200 metri dalla vetta per le forti raffiche di vento, mentre qualche giorno dopo François Cazzanelli aveva dovuto fare i conti con una seria ferita al braccio destro.
Il sogno è rimasto per anni nel cassetto, ora Cazzanelli, Favre e gli altri alpinisti hanno il desiderio di raggiungere quella vetta inviolata.
Cazzanelli Sento che questo è il momento giusto per tornare ad affrontare il progetto Kimshung. Per me questa impresa rappresenta il compimento di una promessa, un confronto fisico e mentale, ma soprattutto la sfida di raggiungere una cima ancora ignota. Sono convinto che ogni tentativo passato fallito non sia una sconfitta, ma una lezione per migliorare e avvicinarmi sempre di più alla vetta.
Durante la spedizione, François Cazzanelli e l’ampia squadra di atleti saranno accompagnati da una troupe che documenterà la storia, le difficoltà e il percorso, con l’obiettivo di raccontare questa nuova sfida in un documentario in uscita nel 2025.
Il progetto è sostenuto, tra gli altri, da La Sportiva.
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