Majella, il Morrone ancora in fiamme. Polemiche sui ritardi

incendio

Non accenna a fermarsi l’incendio sul monte Morrone, divampato sabato scorso. Avanza nuovamente il fronte sul versante sulmonese dove le fiamme sono arrivate a lambire, in località Vicenne, l’eremo di San Pietro (o anche di Santa Croce) a 1379 metri di quota. Il fuoco ha aggredito la pineta sottostante. Sul versante pescarese la situazione sembra sotto controllo, anche grazie all’azione congiunta di Alpini, Vigili del fuoco e di un centinaio di volontari, coadiuvati dai mezzi aerei. Oltre al danno ambientale c’è anche quello economico per la Regione Abruzzo, considerando che il costo per l’utilizzo di un Canadair è tra i 15 e i 20mila euro l’ora, 8mila euro per gli elicotteri. Intanto da Pratola Peligna (L’Aquila) è partita l’operazione di ripulitura da legname secco per creare un fronte di sbarramento al fuoco, come richiesto ieri dal sindaco Antonella Di Nino e oggi autorizzato dal Parco nazionale della Majella.

Intanto stamani nuovo vertice nella sede del Centro operativo comunale (Coc) di Sulmona alla presenza del prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, e del presidente della Regione Luciano D’Alfonso per fare il punto sulla situazione.
Insieme alle fiamme non si placano le polemiche per i ritardi negli interventi, addebitati all’aver sottostimato la gravità dell’evento e alla scarsità di uomini e mezzi.

Solo ieri è entrato in azione il “super elicottero” Erickson invocato da giorni, che ha la capacità di sganciare 10mila litri d’acqua a viaggio e sono in arrivo due canadair dalla Francia.

La senatrice del Pd Stefania Pezzopane ha annunciato una interrogazione “per verificare anche se ci sono stati errori e mancanze nei primi giorni da parte dei dos locali e se ci sono responsabilità nella gestione di questi incendi”.

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