Marco Confortola è il Cacciatore di 8000

La passione di Marco Confortola per le montagne più alte del mondo (11 Ottomila) nel libro edito da Hoepli

Marco Confortola, nel maggio 2008 è uscito il libro “Il Cacciatore di 8000”. Un libro edito da Hoepli che ripercorre le spedizioni dell’alpinista e guida alpina lombarda.

 

 

Prefazione

Everest, Shisha Pangma, Annapurna, Cho-Oyu, Broad Peak, K2, Manaslu, Lhotse, Makalu, Dhaulagiri. E quelle che mancano: Kangche, Gasherbrum I e Nanga Parbat. Ognuna una storia.
E in ogni storia sudore, pianti e braccia alzate al cielo. E solitudine e gioco di squadra, riscatto e delusione, paura e coraggio, forza e fragilità. Tutto quello che mi ha reso quello che bene o male sono diventato. Vivo piano, in questi giorni. Con il freno tirato. Poi so come funziona. L’aeroporto. Il trekking. Il campo base. L’aria sottile.

Trama

Marco Confortola. Everest, Shisha Pangma, Annapurna, Cho Oyu, Broad Peak, K2, Manaslu, Lhotse, Makalu, Dhaulagiri, GII: nomi che echeggiano nell’immaginario collettivo come luoghi remoti, quasi inaccessibili.
Sono gli Ottomila, le montagne più alte del Pianeta. Marco Confortola ne ha già scalati undici, e ognuno è stato una storia di fatica e soddisfazioni, rinunce e attimi di pace assoluta, sudore e amicizie ad alta quota con uomini straordinari, da Silvio “Gnaro” Mondinelli a Denis Urubko a Krzysztof Wielicki e molti altri.
Pronto a rialzarsi anche dopo la tragedia che l’ha visto coinvolto sul K2, nella quale sono morte 11 persone e ha perso tutte le dita dei piedi per gli effetti del congelamento, Marco non ha smesso di “cacciare”, ed è deciso a conquistare la tre cime che gli mancano per completare la “collezione degli Ottomila” e assecondare così quell’istinto che sin da bambino lo portava a salire sempre più in alto.
Il testo ha la prefazione di Carlos Soria Fontán (classe 1939), l’alpinista che detiene il record di 13 Ottomila scalati sopra i 60 anni di età.

 

Autore

Marco Confortola, guida alpina, maestro di sci, tecnico di elisoccorso, è uno dei protagonisti dell’alpinismo mondiale e vive la montagna a 360 gradi, come professionista e come autentico innamorato. Nel 1990 è diventato Aspirante Guida Alpina, la più giovane d’Italia per 5 anni, nel 1993 Guida Alpina Internazionale, la più giovane d’Europa per 4 anni, e nel 2005 ha realizzato il concatenamento delle pareti nord dell’Ortles, Gran Zebrù, Piccolo Zebrù e Tresero. Il 22 maggio 2004 ha conquistato l’Everest e negli anni successivi è salito su altri nove Ottomila, tutti senza l’ausilio dell’ossigeno.
Nel 1993 diventa Guida Alpina e nel 1995 Maestro di sci. È membro del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).
Nel maggio 2008 partecipa alla spedizione Share Everest 2008 durante la quale, insieme a Silvio Mondinelli e Michele Enzio, colloca sul Colle Sud dell’Everest a 8000 m la stazione meteorologica più alta della Terra.
Nel luglio successivo parte per l’ascesa del K2, insieme al connazionale Roberto Manni. Il 1º agosto successivo raggiunge la vetta, ma, a causa del crollo di un seracco sul “collo di bottiglia”, è costretto a bivaccare una notte in una buca a 8400 m. con Gerard McDonnell. In quelle ore moriranno undici alpinisti, tra i quali lo stesso irlandese. Confortola riesce, grazie all’aiuto di altri alpinisti sopraggiunti per salvarlo, a raggiungere il campo IV e poi il campo base, mentre quasi tutti gli altri moriranno.
Ricoverato per i congelamenti riportati, subisce l’amputazione di tutte le dita dei piedi.
Successivamente all’incidente, nel 2012 conquista il Manaslu e nel 2013 il Lhotse. Nel 2014 si ferma a 200 metri dalla vetta del Kangchenjunga.
Il 23 maggio 2016 raggiunge la vetta del Makalu in compagnia del valdostano Marco Camandona, al suo settimo ottomila.
Il 20 maggio 2017 raggiunge la cima del suo decimo ottomila, il Dhaulagiri.
Il 18 luglio 2019 è in vetta al Gasherbrum II.

Le salite di Marco Confortola

  • 2001 – Parete nord Pizzo Tresero: discesa con gli sci.
  • 2002 – Concatenamento 5 pareti nord: Pizzo Tresero, Pedranzini, Dosegu, San Matteo, Cadini.
  • 2003 – Parete nord San Matteo: discesa con gli sci
  • 2003 – Parete nord Ortles: prima ripetizione della discesa con gli sci.
  • 2004 – Everest (8848 m) versante nord – Primo valtellinese in vetta, in compagnia di Tarcisio Bellò usando l’ossigeno negli ultimi 500 m.
  • 2005 – Concatenamento 4 pareti nord: Ortles, Gran Zebrù, Piccolo Zebrù, Pizzo Tresero.
  • 2005 – Shisha Pangma (cima centrale 8008 m)
  • 2006 – Shisha Pangma (cima principale 8027 m) – Raggiunta la vetta il 9 maggio con Silvio Mondinelli, Enzio e Gobbi.
  • 2006 – Annapurna (8091m) versante nord – Raggiunta la vetta il 12 ottobre con Marco Camandona.
  • 2007 – Cho Oyu (8201m) – Raggiunta la vetta il 5 maggio con una salita veloce campo base cima-campo base 26 ore in compagnia di Silvio Mondinelli.
  • 2007 – Broad Peak (8047m) – Raggiunta la vetta il 12 luglio insieme ad un nutrito gruppo di alpinisti tra cui Silvio Mondinelli, Angelo Giovanetti, Simone La Terra, Gerlinde Kaltenbrunner, Edurne Pasaban, Iván Vallejo.
  • 2008 – K2 (8611m) – Raggiunge la vetta il 1º agosto
  • 2010 – Lhotse (8.516 m) rinuncia a quota 7.991 m per problemi ai piedi
  • 2012 – Dhaulagiri (8167 m) senza raggiungere la vetta
  • 2012 – Manaslu (8.163 m), in vetta, in coppia con lo sherpa Pasang.
  • 2013 – Lhotse (8.516 m), il 21 maggio raggiunge la cima alle ore 9:00 del mattino.
  • 2014 – Kangchenjunga (8586 m), rinuncia a circa 200 metri dalla vetta per problemi ai piedi. La spedizione era composta da Emik Favre, François Cazzanelli, Marco Camandona e Franco Nicolini; l’unico a raggiungere la vetta è Camandona, domenica 18 maggio.
  • 2015 – Dhaulagiri, dopo aver raggiunto il campo base rinuncia a causa del terremoto del Nepal del 2015.
  • 2016 – Makalu, con Marco Camandon  23 maggio 2016
  • 2017 – Dhaulagiri (8167 m), in vetta con Mario Casanova il 20 maggio.
  • 2018 – Kanchenjunga (8586 m), a poche centinaia di metri dalla cima rinuncia all’ascesa per il troppo freddo.
  • 2019 – Gasherbrum II (8035 m), spedizione con Don Bowie, Sergi Mingote, Ali Durani e altri alpinisti polacchi. Raggiunge la vetta senza ossigeno il 18 luglio 2019. Dal 20 al 22 Luglio coordina dal Campo Base le operazioni di soccorso dell’alpinista Francesco Cassardo, caduto per 500 metri mentre scendeva dalla vetta del Gasherbrum VII.

Dettagli

Lingua: Italiano
Editore: HOEPLI

Pubblicazione: 05/2018
Collana: Letteratura di Montagna
Dimensioni: 14×21,5 cm.
Formato: Libro rilegato
Pagine: 178

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