Meroi-Benet, un amor di cordata

La coppia ieri ha raggiunto il 13° Ottomila (Makalu). Da oltre venti anni vanno in montagna insieme e ora puntano dritti all’Annapurna. La loro vita e le conquiste
Nives-Meroi Romano-Benet
fonte: banskofilmfest.com

 

Nives Meroi e Romano Benet hanno fatto 13. I due alpinisti italiani ieri hanno raggiunto la vetta del Makalu. Ora alla coppia manca solo l’Annapurna per conquistare tutti i 14 Ottomila.

Nives Meroi è nata a Bonate Sotto (BG) il 17 settembre 1961. Da oltre vent’anni risiede in Friuli Venezia Giulia a Fusine Laghi (UD), ove ha conosciuto il marito, Romano Benet.

Nives e Romano, compagni di vita e di cordata, arrampicano insieme da oltre 20 anni. La loro vasta attività comprende alcune fra le vie più difficili delle Alpi, rendendosi protagonisti di imprese quali la prima invernale al Pilastro Piussi alla parete nord del Piccolo Mangart di Coritenza e quella alla Cengia degli Dei, sullo Jof Fuart.

Ma la loro è una passione fatta anche di falesia, cascate di ghiaccio, sci alpinismo e, non ultima, d’alta quota.

Col tempo il loro amore per la montagna li ha spinti ad esplorare orizzonti sempre più lontani, dove l’aria è rarefatta e, come è solita dire Nives, “dove ogni passo diventa uno sforzo di volontà”. Un alpinismo by fair means, con uno stile leggero e pulito: senza l’ausilio di ossigeno supplementare, portatori d’alta quota e campi fissi. Uno stile pulito il loro, un confronti onesto con se stessi e la montagna.

Ande, Himalaya, Karakorum. Un percorso fatto di grandi successi, come la salita, nel 2003 e in soli venti giorni, di tre dei 14 Ottomila della Terra (Gasherbrum II, Gasherbrum I, Broad Peak), seconda cordata al mondo ad aver realizzato un’impresa simile e, Nives, prima donna in assoluto nella storia dell’alpinismo.

Senza dimenticare le celebri salite al Dhaulagiri, al K2 e all’Everest, montagne amate e a lungo corteggiate, che nella stagione 2006-2007 si sono finalmente concesse loro, regalandogli il sogno di una vita.

Di grande valore la conquista della cima del K2 del 2006 attraverso lo Sperone Abruzzi. Meroi e Benet hanno raggiunto la cima da soli, senza l’ausilio dell’ossigeno e senza aiuti nel battere la traccia su tutto il percorso e sull’ultimo arduo tratto della montagna.

Un numero maggiore di ottomila è stato conquistato solo dalla coreana Oh Eun-Sun, dalla spagnola Edurne Pasaban e dall’austriaca Gerlinde Kaltenbrunner che hanno conquistato tutte le 14 cime. La Pasaban ha utilizzato in due occasioni l’ossigeno, mentre la conquista di tutte le vette per la coreana è controversa.

 

Nella stagione estiva 2009 Meroi ha abbandonato il tentativo di scalata dell’Annapurna per le condizioni proibitive della neve e il tentativo di scalata del Kangchenjunga per prestare soccorso al marito, in difficoltà tra il campo 3 e il campo 4 della montagna.

Ad agosto 2009, in un’intervista all’ANSA e a ExplorersWeb, ha annunciato il proprio ritiro dalla competizione per la prima scalata femminile di tutti gli ottomila della terra.

A seguito di una malattia occorsa al marito, in attesa del completamento delle cure, ha sospeso le spedizioni in Himalaya fino al 2011. Dopo un tentativo andato a vuoto sempre sul Kangchenjunga nel 2012 raggiunge la vetta con il marito Romano Benet il 17 maggio 2014. 

E siamo ad oggi. O meglio, a ieri con la conquista del Makalu.

Apriamo una finestra anche su Romano Benet (Tarvisio, 20 aprile 1962). È considerato uno dei maggiori alpinisti italiani, noto per le imprese compiute appunto con la moglie. Ha al suo attivo 13 delle 14 cime più alte del mondo, tutte compiute in coppia con la moglie.

Nella stagione estiva 2009 abbandona il tentativo di scalata dell’Annapurna per le condizioni proibitive della neve e il tentativo di scalata del Kangchenjunga a seguito di problemi di salute tra il campo 3 e il campo 4 della montagna.

Tornato in Italia scopre d’essere affetto da un’aplasia midollare severa. I successivi due trapianti di midollo osseo lo tengono lontano dall’attività per due anni. Torna all’alpinismo nel 2012, sempre in compagnia della moglie, tentando il Kangchenjunga e conquistandone la vetta poi nel 2014, reduce da un intervento per l’inserimento di una protesi all’anca.

 

Ottomila

 

  • 1994 Prima salita, senza successo, ad un 8000, il K2.
  • 1996 Primo tentativo all’Everest, non riuscito.
  • 1998 Primo ottomila, il Nanga Parbat, in compagnia del marito Romano Bennet (prima donna italiana in vetta).
  • 1999 Vetta dello Shisha Pangma.
  • 1999 Vetta del Cho Oyu.
  • 2003 È la prima donna a compiere la traversata dei tre ottomila Gasherbrum I, Gasherbrum II e Broad Peak.
  • 2004 Vetta del Lhotse
  • 2006 Vetta del Dhaulagiri
  • 2006 Tentativo fallito all’Annapurna[15]
  • 2006 Vetta del K2 (prima donna italiana in vetta)
  • 2007 Vetta dell’Everest (prima donna italiana in vetta senza ossigeno)
  • 2008 Tentativo fallito al Makalu (spedizione invernale)
  • 2008 Vetta del Manaslu
  • 2009 Tentativo abbandonato all’Annapurna
  • 2009 Tentativo abbandonato al Kangchenjunga
  • 2012 Tentativo fallito al Kangchenjunga
  • 2014 Vetta del Kangchenjunga
  • 2016 Vetta del Makalu

 

fonte: nivesmeroi.it; wikipedia

 

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