Messner boccia il film “Everest” che apre il festival di Venezia
Messner critica la pellicola hollywoodiana: “Non può raccontare la realtà: è stato girato su una pista da sci. Sarà un tipico film di Hollywood, dove l’Everest è solo palcoscenico. Manca l’attore principale che è la montagna
Reinhold Messner, fresco di passione cinematografica (in questo mese sarà in Africa per girare un film) proprio non ci sta, il film Everest proprio non gli va giù. “Non può raccontare la realtà: è stato girato su una pista da sci”. Il film “Everest” aprirà il Festival del cinema di Venezia e duscirà nelle sale italiane a fine mese. Il film riprende la tragica bufera del ’96 poi ripresa dal famosissimo libro “Aria sottile” di Jon Krakauer.
Messner ha visto le riprese in Val Senales e dice che tale pellicola non può trasmettere l’alpinismo nella sua giusta dimensione. “Cosa può far vedere della mancanza di ossigeno, dell’alta quota, della condizione data dal freddo? – ha detto Messner al cinemagazine 4Uik -. Niente. E’ stato girato al massimo a 2500 metri. Sarà un tipico film di Hollywood, dove l’Everest è solo palcoscenico. Manca l’attore principale che è la montagna”.
Il film “Everest” è un film, non un documentario sulla montagna. Non è una pellicola da festival della montagna, ma pellicola che apre la rassegna cinematografica veneziana e pertanto arriverà sicuramente ad un pubblico ben più maggiore. Insomma, è fiction.
Messner si sta cimentando proprio con il cinema. «Sì: in settembre – ha detto sempre il Re degli Ottomila al cinemagazine 4Uik – sarò in Africa a girare sul monte Kenya. È una storia accaduta 50 anni fa: magari non andrà al festival di Venezia, perché anche quello è dipendente da Hollywood, ma racconterà la vera montagna”.