Monte Bianco, precipita per 400 metri. Morto alpinista di 65 anni

L'incidente sulla via normale francese. Era con altri 3 alpinisti francesi

Monte Bianco, precipita per 400 metri. Morto alpinista di 65 anni. L’incidente sulla via normale francese del Gouter.

In tarda mattinata l’uomo, di nazionalità francese, si trovava nel tratto finale della cresta del Gouter quando è scivolato. E’ stato trovato a valle del cavo installato per superare il couloir du Gouter (noto per i diversi incidenti che si verificano a causa di passaggi delicati e della caduta di frane e slavine).

 

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La vittima faceva parte di un gruppo di quattro alpinisti diviso in due cordate intente a salire sul Monte Bianco. In base ai primi elementi raccolti dai gendarmi soccorritori del Pghm di Chamonix (Francia) poco prima di precipitare si era slegato dal compagno di cordata, rimasto illeso.

 

La Via normale francese

La prima ascensione di questa via, dall’Aiguille du Goûter fino al colle del Dôme, fu compiuta il 17 settembre 1784 da Jean Marie Couttet e François Cuidet.

L’ascensione completa per Aiguille du Goûter, il Dôme du Goûter e la cresta delle Bosses fu compiuta solo il 18 luglio 1861. Più di settanta anni dopo, da Leslie Stephen e Francis Fox Tuckett con le guide Melchior Anderegg, Johann-Josef Bennen e Peter Perren.

Descrizione

Dopo la prima storica ascesa al Monte Bianco compiuta nel 1786 ad opera di Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard sono state individuate molte vie di salita.

La via normale francese chiamata in vari modi:

  • via dell’Aiguille du Goûter, perché ha come punto di passaggio obbligato il rifugio del Goûter situato appena prima dell’Aiguille du Goûter;
  • Reale;
  • via dei cristalli;
  • via dell’arête des Bosses perché ha come punto di passaggio il Grande Bosse ed il Petite Bosse.

È considerata la via di salita al Monte Bianco più facile tra le quattro normali, anche se occorre una buona preparazione fisica e doti alpinistiche non comuni.

In due giorni

  • il primo viene impegnato nell’avvicinamento e nella salita al rifugio del Goûter;
  • il secondo per la salita finale e per il ritorno.

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