Orso M-49 Papillon è scappato di nuovo
L'orso M-49 Papillon stavolta ha divelto la rete di ferro della gabbia al Centro Casteller
O’orso M-49 Papillon è scappato di nuovo. Gli sta stretto Casteller. E come la scorsa estate M-49, denominato Papillon per la sua tendenza alla fuga, se l’è data nuovamente a gambe. Stavolta non ha scavalcato la recinzione ma ha divelto la rete di ferro della gabbia.
”Alle 10.45 il presidente della Giunta si è inserito nella discussione sull’assestamento del bilancio provinciale – scrive in una nota ufficiale la Pat – da poco iniziata in Consiglio provinciale per dar notizia che l’orso M49 è fuggito stamane dal recinto del Casteller. Il plantigrado – ha spiegato il governatore – già protagonista l’anno scorso di una prima evasione dalla stessa area, questa volta non ha scavalcato ma ha divelto la rete di ferro della “gabbia” in cui era rinchiuso dall’aprile scorso. Il presidente ha concluso assicurando al Consiglio aggiornamenti sul tema nel prosieguo dei lavori in Aula”.
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La fuga l’anno scorso era avvenuta il 15 luglio. M49 aveva scavalcato i recinti elettrificati ed era scappato tra i boschi della Marzola. Da allora circa un anno di inseguimenti, con apparizioni di Papillon tra Trentino, Alto Adige e anche Veneto. Una corsa lunga per tornare a casa. E c’era riuscito e proprio questo aveva tradito il plantigrado. Era il 28 aprile quando è stato catturato di nuovo. E portato nuovamente al Casteller. Centro potenziato per evitare una nuova fuga e animale sterilizzato e, a quanto pare, anche “calmato” con integratori naturali.
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Stamattina, come detto, M-49 è fuggito di nuovo. È munito di radiocollare…
D’accordo il radiocollare per monitorarlo, ma loro appartengono alla natura e viceversa. Noi siamo solo un’interferenza. Tuteliamoli e facciamo in modo che non debbano essere un problema! E’ mai possibile che negli Stati Uniti – la patria delle armi, della pena di morte, del far west e dei pistoleri – nei parchi nazionali la Flora e la Fauna vengano tutelati, mentre da noi debba essere un problema ogni volta? Maggio 2014, mi trovavo nel parco nazionale delle Sequoia, nel bel mezzo della foresta al centro di una zona paludosa ad una 20ina di metri c’era un orso che si cibava di insetti su di un tronco marcescente, nessun allarmismo o chiamate dei soccorsi, solo pochi escursionisti (tra cui io e mia moglie) meravigliati da questo spettacolo della natura, silenziosamente e prudentemente abbiamo proseguito la nostra camminata, l’orso ci ha guardati incuriosito ed è tornato al suo pranzetto. Al parcheggio c’erano cartelli di allerta e di consigli su come comportarsi, e bidoni della spazzatura anti-orso. Possibile che sia così difficile diffondere questa cultura ma così facile dispensare sentenze di morte e priogionie? Perché dobbiamo ingabbiarli in un recinto elettrificato? Dobbiamo avere noi la responsabilità e l’onore di tutelarli, siamo noi che abbiamo invaso i loro territori.
La stessa cosa è successa a me nel parco nazionale del Risnjak in Croazia: un orso che stava mangiando miele di un alveare selvatico dentro ad una ceppaia marcescente: ci siamo guardati e l’orso è sparito in men che non si dica, nemmeno il tempo di alzare la macchina fotografica