Seb Berthe ripete Dawn Wall su El Capitan
In libera, 14 giorni in parete e dedica la salita alla lotta antifascista. Per ridurre l'impatto ambientale è arrivato allo Yosemite dopo aver attraversato l'Atlantico in barca a vela in 50 giorni e poi attraverso l'America da Panama con mezzi pubblici

Il climber belga Seb Berthe ha portato a casa la quarta salita in libera della Dawn Wall su El Capitan (Yosemite, USA). La leggendaria via liberata da Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson (in 19 giorni) nel 2015, è stata ripetuta da Adam Ondra nel 2016. È universalmente considerata la più difficile big wall al mondo. Il belga ci ha impiegato 14 giorni, quasi sempre legato in cordata con la francese Soline Kentzel. L’unica differenza rispetto agli altri, ha diviso il Loop Pitch in due tiri. Berthe, 31 anni, ha dedicato la salita alla lotta antifascista in tutto il mondo.
Le due settimane più intense della mia vita.
El Capitan, Séb Berthe in libera sulla Dawn Wall
Alle 8 del mattino del 31 gennaio 2025, dopo 14 giorni in parete, Seb Berthe e la sua compagna di cordata Soline Kentzel erano in vetta a El Capitan.
Berthe l’aveva già tentata due anni fa insieme al connazionale Siebe Vanhee. Il climber belga è uno che sa il fatto suo iquando si parla di big wall. Il suo curriculum parla per lui. Come fece nel 2022, Berthe ha attraversato l’Oceano Atlantico in barca a vela allo scopo di ridurre al minimo il suo impatto sull’ambiente. Ben 50 giorni di navigazione, con lui Soline Kentzel, Mathieu Miquel, Aidan Roberts e Guillaume Lion. Sino a Panama. Sulla barca aveva montato un pannello per allenarsi. Da lì, Berthe e Kentzel hanno viaggiato attraverso l’America Centrale e il Messico con mezzi pubblici. Sono arrivati a fine novembre allo Yosemite. E stavolta gli è andata bene, superando il passo chiave, quello da 9a, che lo aveva bloccato due anni fa.
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Sono riuscito ad uscire giusto in tempo prima della grande tempesta, dopo 14 giorni sul muro e un’intera notte di arrampicata per completare gli ultimi 12 lanci, con tutte le dita e i piedi insanguinati.
Più volte in questi 14 giorni, per motivi diversi, l’avventura è quasi giunta al termine, e le ultime ore sono state così dolorose che credo sinceramente di essermi trovato faccia a faccia con i miei limiti fisici e mentali per la prima volta nella mia vita. C’è mancato poco.
Ho scalato del mio meglio in quegli ultimi giorni, e ho lottato duramente. Un sogno, un traguardo incredibile e un traguardo importante nella mia vita di arrampicata, di cui sono più che felice e orgoglioso! El cap, scalatori contro il fascismo. Dedico la mia ascesa alla lotta antifascista! Essere antifascisti significa rifiutare ogni forma di oppressione. Parliamone, organizziamo, protestiamo, resistiamo…
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