Trento Film Festival: da slow mountain a confini dell’alpinismo

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“Sarà un’edizione caratterizzata da grandi numeri, si parlerà anche di storie al femminile, con le testimonianze di due grandi donne provenienti da Nepal e Iran. Una scelta che per noi ha un carattere particolarmente importante per la recente scomparsa di Renata Viviani,consigliere del Trento Film Festival e del CAI. Per la prima volta inoltre il Club alpino sarà presente a Montagnalibri con un proprio stand, nel quale presenteremo la nostra produzione editoriale,sancendo così il nostro legame culturale con il festival trentino”.

Con queste parole il Direttore del Club alpino italiano Andreina Maggiore ha aperto oggi, nella Sede centrale del Sodalizio a Milano, la conferenza stampa di presentazione della 66a edizione del Trento Film Festival, in programma dal 26 aprile al 6 maggio.Un’edizione che vede il record di 710 film iscritti, di cui 149 selezionati (comprese le pellicole per le scuole e le famiglie) e 25 in concorso. Inoltre 150 appuntamenti, tra serate evento incontri, mostre e convegni.

Il Presidente generale del CAI Vincenzo Torti, dopo il doveroso saluto al past president del festival Roberto De Martin, ha sottolineato uno dei temi trainanti di questa edizione, ossia la frequentazione lenta della montagna. “Tra il 2018 e il 2019 intendiamo ridare nuova vita al Sentiero Italia, grazie alla collaborazione con l’omonima associazione. A Trento parleremo anche di questo nostro progetto, chiamato Nuovo Camminaitalia,attraverso il quale vogliamo regalare agli appassionati un percorso escursionistico perfettamente rivisitato e sistemato. Stiamo parlando del trekking più lungo del mondo, oltre 6000 km da Santa Teresa di Gallura a Trieste”.

Anche Torti si è soffermato poi sul rinnovato posizionamento del Club alpino nel mondo dell’editoria, con la pubblicazione di titoli di rilievo, a partire da “La montagna vivente” della scrittrice scozzese Nan Shepard, che sarà presentato a Trento, dopo pochi giorni dall’uscita in libreria.

Il Presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi ha sottolineato che “il nostro evento quest’anno potrà essere paragonato a un vero e proprio campo base, inteso sia come punto di partenza per percorrere una molteplicità di itinerari alla scoperta di come sta cambiando il modo di vivere la montagna e l’avventura; sia come luogo di ritorno, dove raccontare le proprie esperienze, per riflettere sui limiti del possibile nell’alpinismo e sull’affermarsi di un approccio alla montagna più lento e contemplativo.

Il direttore della rassegna Luana Bisesti e il responsabile del programma cinematograficoSergio Fant hanno poi illustrato il programma del festival. Come accennato sopra sarà, anche, il festival delle storie al femminile con la presenza di Pasang Lhamu Sherpa, la principale guida alpina del Nepal, prima donna del suo paese ad aver scalato il K2, e di Nasim Eshqui, free climber iraniana, unica donna in Iran a fare dell’arrampicata all’aperto la propria professione. Numerosi celebri alpinisti alle serate evento, tra cui Messner, Auer, Barmasse, Manolo, Ondra, Tondini, Urubko, Previtali, Txikon e Caldwell. Grande serata dedicata anche all’alpinismo trentino, durante la quale si renderà omaggio all’indimenticabile Bruno Detassis (di cui quest’anno ricorre il decennale della scomparsa).

Anche quest’anno infine, il festival proporrà un ricco programma di mostre ed esposizioonni, che spaziano dal Giappone alla Grande Guerra, senza dimenticare gli eventi per i più piccoli e le scuole con il “TFF Family”.

fonte: cai

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