Barmasse in Patagonia per aprire nuova via su Cerro Piergiorgio

“Cerro Piergiorgio, ritorno all’azione”. Se il nuovo progetto di Hervé Barmasse fosse un film, questo sarebbe il titolo. Dopo le serate nei teatri del tour di novembre – tutte sold out, in diversi casi con molte persone rimaste fuori –, l’atleta valdostano dismette adesso i panni dello storyteller per un progetto molto particolare che lo riporta in Patagonia, sul Cerro Piergiorgio (2.719 m).

E’ la vetta argentina sulla quale dieci anni fa, insieme ad altri compagni, realizzò per primo la prima salita della parete Nord Ovest della vetta argentina intitolata da padre Alberto Maria De Agostini a Piergiorgio Frassati (1901-1925), uno dei “santi sociali torinesi” che nel 1990 è stato proclamato beato da Papa Wojtyla.

Quando Maurizio Giordani mi ha chiesto di aprire con lui una nuova via su questa Big Wall, ho accettato subito”, spiega Barmasse. “Intanto perché, a dieci anni di distanza e con un bagaglio di esperienze internazionali che allora non avevo, sono curioso di scoprire come ‘riguarderò’ le stesse cose. La montagna, naturalmente, non è cambiata, ma l’alpinista sì”.

E non solo dal punto di vista tecnico. “L’alpinista del futuro, un po’ come il decatleta, dovrà dimostrare di sapersi cimentare su vari terreni. Ecco perché adesso, dopo gli ultimi anni passati ad allenarmi e a salire vie in altissima quota mi cimenterò di nuovo con una parete di molti tiri su roccia. Inoltre dovrò essere completo e perfezionista sotto tutti i punti di vista: psicologico, dell’alimentazione, della preparazione. E due obiettivi così ravvicinati ma così diversi rappresenteranno un eccellente test”. Barmasse e Giordani, accompagnati da Mirco Grosso e Francesco Favilli, tenteranno di affrontare la via nello stile più pulito possibile, quindi partire dalla base, puntare alla cima e scendere.

Maurizio lo conobbi nel 2004 e tra noi ci fu subito un bel feeling. Non a caso aprimmo un nuovo itinerario su un 6mila in Pakistan. Nell’ambiente è conosciuto per le sue tante realizzazioni (non solo in Marmolada e sulle Dolomiti, ovunque ci sia roccia) ed è fortemente motivato dal fatto che in passato, insieme a Gianluca ‘Rampichino” Maspes, ha tentato ma senza successo proprio questa salita al Piergiorgio”.

 sa bene quali problemi potranno presentarsi in Patagonia: “Laggiù il successo lo determina il meteo, che però negli ultimi anni ha riservato un numero superiore di belle giornate rispetto al passato. Se portassimo sulle Alpi le vette patagoniche non ci sarebbe nessun tipo di problema: qui le belle giornate non mancano”.

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