Monte Bianco, rinasce il vecchio Rifugio Torino

Dismesso nel 2015, a seguito della completa ristrutturazione del Rifugio Torino Nuovo, oggi fantastico avamposto a 3.375 metri sul Ghiacciaio del Gigante (Courmayeur), il Rifugio Torino Vecchio era ultimamente utilizzato unicamente come ricovero di emergenza.

L’inaugurazione nel 2017 dell’avveniristica Skyway, la funivia che con un balzo di circa 2000 metri conduce da Entrèves al Colle del Gigante, avevamandato in pensione il Rifugio Torino Vecchio, nonostante la sua straordinaria posizione strategica e memoria storica.

Ora, per iniziativa del CAI Torino e del CAI Aosta, e il contributo determinante del FAI – Fondo Ambiente Italiano, il rifugio tornerà, nell’arco dei prossimi due anni, a rappresentare non solo una testimonianza di un glorioso passato, ma un “luogo del cuore” estremamente significativo.

Un gruppo di tecnici ed architetti, insieme a storici e intellettuali, sta elaborando il progetto ambizioso di fare del Rifugio Torino Vecchio, da un lato un luogo della memoria della montagna di ieri e dall’altro di un ponte immaginario verso la montagna dell’oggi e del domani.

Memoria del passato, in quanto luogo storico delle prime conquiste alpinistiche sul versante italiano del Monte Bianco, luogo di riferimento dei montanari e delle guide di Courmayeur, testimone di imprese leggendarie di tanti alpinisti italiani (da Riccardo Cassin a Walter Bonatti, da Toni Gobbi a Cosimo Zappelli, da Giusto Gervasutti a Gabriele Boccalatte) e stranieri, luogo di aspre vicende belliche, di passaggi di personaggi illustri (da Sandro Pertini a Luigi Einaudi).

Ma soprattutto avamposto culturale del futuro, come luogo di riflessione e di contemplazione. Riflessione sul mondo della montagna oggi, stretta tra l’invasiva presenza del cosiddetto progresso cittadino e il progredire preoccupante dei cambiamenti climatici; ma anche contemplazione di un paesaggio straordinario che occorre comprendere a fondo per poterlo preservare per i nostri figli.

Molteplici saranno le collaborazioni di enti ed istituzioni coinvolte, in particolare il Museo Nazionale della Montagna del CAI Torino, la Regione Valle d’Aosta, il Comune di Courmayeur, le associazioni di Courmayeur Montagna Sicura e Fondazione Courmayeur, la Società delle Guide, Skyway ed altri ancora.

La strettissima collaborazione tra CAI Torino, CAI Aosta Aosta e il FAI si concretizzerà indiversi gruppi di studio e di elaborazione di progetto, con l’obiettivo di inaugurare la struttura nell’estate del 2021.

La proprietà del manufatto resterà del CAI Torino e del CAI Aosta, ma la gestione sarà in capo al FAI, che si occuperà della conduzione e dell’organizzazione del Rifugio,secondo le indicazioni dettate da un apposito comitato di gestione paritetico CAI Torino e FAI.

L’iniziativa Rifugio Torino Vecchio si inserisce come un importante tassello nel “Progetto Alpe – L’Italia sopra i 1.000 metri”, presentato dal FAI al XXIII Convegno Nazionale, tenutosi a Brescia a metà febbraio scorso, e che comprende numerosi altri interventi a difesa dell’ambiente montano e della sua insostituibile vocazione di difesa del patrimonio montano del nostro paese.

CAI e FAI si augurano che questa iniziativa sia solo la prima di un lungo percorso di collaborazione tra due istituzioni che più di altre si occupano da sempre della salvaguardia e della valorizzazione dell’ambiente, soprattutto il più fragile ed a rischio, quello montano.

CAI Torino (Lo Scarpone)

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