Escursione sul Semprevisa con Daniele Nardi nel cuore

La vetta del Monte Semprevisa sarà intitolata a Daniele Nardi, l’alpinista di Sezze (Latina) morto, insieme a Tom Ballard, sullo Sperone Mummery del Nanga Parbat. Le famiglie di entrambi gli alpinsiti hanno deciso, per il momento, che i corpi resteranno sulla montagna. Intanto è stata organizzata una passeggiata sul Semprevisa in ricordo proprio di Daniele. L’iniziativa è organizzata da Go Trek per domenica 31 marzo. Si percorrerà quello che è stato ribattezzato “Sentiero Nardi”, lì dove l’alpinista era solito allenarsi.

Il raduno è previsto per le 8.30, si parte da Bassiano, per Le Cornette, Fonte Sant’Angelo, Campo Rosello, Schiazzo Paolone ed arrivare in vetta al Semprevisa che verrà rinominata “Cima Nardi”. Alle 14, secondo programma, verrà svelata dai familiari e dalle autorità una roccia scolpita in memoria dell’alpinista. È stata, altresì, avviata una raccolta fondi per la famiglia Nardi.

Sabato 23 marzo a Sezze, invece, organizzata dal Coordinamento associazioni setine, si è è tenuta una partecipatissima fiaccolata e una iniziativa presso la palestra di arrampicata dell centro sociale Calabresi dove tra l’altro è stato proiettato un video su Nardi.

MONTE SEMPREVISA

Situato nel territorio di Carpineto Romano nel Lazio, tra le province di Latina e Roma, confina a nord-ovest con i monti Caprea e Ardicara, a nord con il territorio di Carpineto Romano, ad est con il Monte La Croce, a sud con il territorio del comune di Bassiano e le propaggini minori della catena principale dei Lepini (M. Rotondilio, M. Fulcino, M. Forcino), a sud-ovest con il pianoro carsico di Camporosello.

Dalla cima e dalle creste più alte si ha una vista su buona parte dell’Agro pontino: il gruppo dei Monti Ausoni, il promontorio del Circeo, la città di Latina, i laghi costieri e le Isole Ponziane. Nelle giornate invernali, con un buon cannocchiale si può notare addirittura l’isola d’Ischia. In condizioni di normale visibilità è invece possibile osservare con una certa facilità alcune cime dell’appennino Abruzzese relativamente distanti come il monte Velino.

Composto da rocce calcaree, come tutti i Lepini, il Monte Semprevisa è interessato da fenomeni di dissoluzione carsica, il più interessante dei quali è l’Abisso Consolini, una grotta originata da carsismo sita poco a sud-est della vetta.

Gli itinerari di salita sono molteplici, facilmente accessibili da più punti e segnati dai percorsi del Club Alpino Italiano.

La via più breve procede da Bassiano lungo la strada per Camporosello – che è possibile tagliare con una scorciatoia che passa accanto ad alcune opere idriche; da Camporosello si sale fino alla sella della Semprevisa e di qui, attraverso una faggeta (seguire attentamente i segni perché è molto facile perdersi), fino alla vetta (2 ore e mezza da Bassiano).

Molto suggestivi i sentieri dal versante opposto, cioè da Carpineto Romano: è possibile salire attraverso il Pian della Faggeta e l’Acqua Mezzavalle, oppure dal Piano dell’Erdigheta.

Da Roccagorga, infine, si raggiunge la Semprevisa attraverso un lungo itinerario che tocca la PP Fonte dell’Arco, l’eremo di Sant’Erasmo e la cima del Monte Erdigheta.

Lungo l’itinerario di salita del versante di Bassiano si può trovare, a quota 1052 m, un vecchio rifugio di montagna: abbandonato fino al 2 maggio 2009, è stato battezzato da un gruppo di volontari “Rifugio Autogestito Liberamonte“. La struttura è dotata di camino, suppellettili, stoviglie e riserva di legna, quest’ultima mantenuta dagli stessi ospiti del rifugio.

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