Nuovo rifugio Passo Santner al Catinaccio, Cai e Alpenverein dicono no

Il rifugio del 1956 sarà demolito e costruito ex novo molto più grande

Polemiche sulla costruzione del nuovo Rifugio Passo Santner, ai piedi del Catinaccio a quota 2.734 mt. Realizzato nel 1956 (offre un panorama mozzafiato che va dal Latemar, alla cima del Corno Nero e del Corno Bianco, all’Ortles fino alle Alpi Austriache e Svizzere) negli anni è diventato sempre più punto di riferimento per gli escursionisti. E da ciò la necessità di essere ampliato, portando i posti letto dagli attuali 12 a 32. Non una ristrutturazione, ma una ricostruzione totale. Pare a tre piani. Il progetto ha già ottenuto il via libera degli enti preposti.

Ma c’è chi storce il naso. Sopratuttto Cai Alto Adige e Associazione Alpenverein Südtirol.

Secondo noi, la conservazione della natura, la protezione del paesaggio e la sostenibilità dovrebbero a nostro avviso essere gli obiettivi principali delle Dolomiti Patrimonio mondiale Unesco e non, come sembra, un puro strumento di marketing. Siamo molto delusi.

I presidenti delle suddette associazioni (Georg Simeoni e Carlo Zanella) hanno inviato una missiva al presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher.

Ci troviamo nel Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, in piena area Unesco. Le ristrutturazioni vanno bene, ma questo non vuole dire aumentare di cinque-sei volte la cubatura di quello che oggi è poco più di un bivacco. Un rifugio di queste dimensioni in questo luogo a mio avviso non ha poi nessuna giustificazione alpinistica. Del resto l’ultima versione del progetto è stata approvata senza la consultazione della Commissione paritetica Provincia-Cai-Avs sui rifugi. Questa non è una ristrutturazione, ma una ricostruzione vera e propria.

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