Acqua Gran Sasso, allarme Cai per progetto laboratorio fisica nucleare
Tra le qualità dell’acqua c’è la trasparenza ed è per conservarla che l’Osservatorio sull’acqua del Gran Sasso ha indetto una grande manifestazione per l’11 novembre 2017. Affinché l’acqua resti trasparente è necessaria anche trasparenza nelle azioni delle strutture che interagiscono con l’acqua del Gran Sasso.
Il CAI Abruzzo ha trattato questo importante tema nell’Assemblea delle Sezioni Cai che si è svolta a Guardiagrele sabato 28 ottobre – presente anche la TAM – e ha approvato una mozione a tutela dell’acquifero profondo del Gran Sasso, minacciato da possibili e gravi forme di inquinamento.
L’Assemblea dei delegati delle Sezioni del Cai d’Abruzzo riunita a Guardiagrele il 28 ottobre 2017 esprime forte allarme per il progetto che si sta portando avanti nei laboratori di fisica nucleare denominato SOX che prevede l’uso di materiale radioattivo. Tale esperimento, nonostante le rassicurazioni fornite dal responsabili del laboratori dell’INFN, avviene nell’acquifero del Gran Sasso d’Italia che rifornisce di acqua potabile circa 700 mila persone.
Considerando che in passato e più recentemente la sicurezza dell’acquifero è stata vulnerata da incidenti che hanno causato l’inquinamento dell’acqua e che ciò ha evidenziato preoccupanti falle nel sistema complessivo delle attività scientifiche e stradali del massiccio chiede alla Regione Abruzzo e all’autorità competente di sospendere l’invio del materiale radioattivo nel Laboratorio.
La Mozione del Cai Abruzzo è coerente con l’impegno profuso dal Cai nel tempo per la tutela del Gran Sasso d’Italia, con le iniziative contro la realizzazione della 3^ canna autostradale e quelle contro la realizzazione degli impianti sciistici a Campo Pericoli. Tutti interventi sensibili per le certe e possibili implicazioni con l’acquifero e il paesaggio.
La Sezione Cai di Teramo che coordina le azioni del Cai nell’Osservatorio, ha diffuso ai delegati la nota esplicativa sulla manifestazione dell’11 novembre. Una scheda di ottobre 2017 riepiloga la storia dell’acqua del Gran Sasso con la realizzazione delle canne autostradali, del Laboratorio e l’interazione con l’acquifero. Sono poi riportati gli incidenti con gli inquinamenti, i ritardi e le omissioni nella messa in sicurezza e la necessità di intervenire come Associazioni Ambientaliste costituendo l’Osservatorio indipendente per verificare quanto accaduto, avviare un confronto tra Enti e conoscere i programmi futuri per superare l’emergenza costante.
Alla luce di queste necessità e dei problemi passati e attuali il CAI, considerando il livello di eccellenze e criticità del Gran Sasso d’Italia, ritiene sempre più urgente che si attivi una riflessione internazionale sull’acqua e la sua sicurezza, con soluzioni che siano realmente risolutive e all’avanguardia.
Filippo Di Donato
Presidente CCTAM CAI
fonte: Lo Scarpone