Addio a Vittorina Frismon, la Vitty delle vette

La SAT partecipa al cordoglio per la scomparsa di Vittorina Frismon (1933-2019), la Vitty delle vette, come veniva soprannominata dagli amici alpinisti

Interprete di spicco dell’alpinismo anni ’60 è considerata la più forte alpinista trentina tra le migliori italiane. Socia SAT della sezione di Trento dal 1952 al 1987 con il marito Heinz Steinkotter arrampica su difficoltà di sesto grado sulle Alpi e partecipa anche ad alcune spedizioni extraeuropee.

La sua prima salita importante è la via normale con la variante Battistata del Campanil Basso nelle Dolomiti di Brenta e da quel primo entusiasmante esordio, è tutto un susseguirsi di salite, anche da capo cordata, con apertura di vie importanti principalmente in ambiente dolomitico, oltre che nel gruppo del Monte Bianco

Per rendere omaggio alle sue doti alpinistiche le è stato dedicato il pilastro Vitty sul Sassolungo, sue famose compagne di cordata furono Rina Chiocchetti e Ivana Brunialti oltre al marito e a valenti alpinisti quali Claudio Zeni e Franco Fumanelli

Tra le salite su ghiaccio si ricordano il canalone Nord di Cima Brenta e Cima Tosa, la parete nord della Presanella, il versante nord del monte Zebrù e la parete nord del Breithorn sul monte Rosa e molte altre soprattutto a cavallo degli anni ’60

Nel 1981 partecipa alla spedizione “Koln – Trento” in Perù con la salita al Nevado Urus (5.420 metri), Nevado Ishinca, Nevado Tocllaraju (6.032 metri), Nevado Huascaran Sur (6.768 metri).

Tutte le sue imprese alpinistiche sono narrate nel volume “Pareti Rosa – le alpiniste trentine di ieri e di oggi” edito dalla SAT e curato da Riccardo Decarli.

Società degli Alpinisti Tridentini

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