Zecche in montagna, cosa fare

Inverno mite e primavera con temperature elevate hanno favorito la diffusione

Allarme zecche in montagna. L’aumento della temperatura globale ha risvolti imprevisti anche nella diffusione di fastidiosi artropodi, le zecche appunto.
Sui social nell’ultimo periodo sono tanti gli escursionisti che raccontano di aver avuto a che fare con le zecche.

Le cause

L’inverno mite e la primavera con temperature elevate hanno favorito la diffusione delle zecche in montagna e il proliferare in anticipo di qualche settimana rispetto alla norma delle zone alpine ed anche appenniniche. Questi due fenomeni significano molti più esemplari in circolazione, pertanto occorre prestare più attenzione ed assumere comportamenti prudenti.

Zecche: quali malattie?

Non ci si rende conto del morso della zecca, una volta a casa, semmai sotto la doccia, si fa caso all’animaletto che è entrato nella nostra pelle. Le malattie che trasmettono sono la ticket born encephalitis (Tbe) e la malattia di Lyme. Ci sono regioni, anche in Italia, che garantiscono la vaccinazione gratuita anti-encefalite da zecche (Tbe). Poi la rickettsiosi, trasmessa principalmente nei cani, la febbre ricorrente da zecche, la tularemia, l’erhrlichiosi.

Il contagio

La zecca può trasmettere un batterio chiamato Borrelia burgdorferi, la causa principale della malattia di Lyme, che deve il nome all’omonima cittadina americana dove venne descritto nel 1975 il primo caso. I sintomi (possono comparire da giorni a settimane dopo il morso) sono febbre, mal di testa, eruzione cutanea e debolezza. La malattia va trattata con antibiotici, l’agente patogeno può causare danni di lunga durata e infiammazioni in tutto il corpo.
Se vi trovate una zecche sul corpo dopo una escursione in montagna, bisogna rimuoverla il prima possibile. Come spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità, non utilizzare mai alcol, benzina, acetone, ammoniaca, e nessun oggetto caldo, perché’ potrebbero stimolare il rigurgito pericoloso per le infezioni della zecca.
Utilizzare pinzette apposta, facilmente trovabili in farmacia, cercando di non schiacciare il corpo della zecche, fare un movimento di rotazione (come svitare un tappo). Poi disinfettare bene la cute, evitando i disinfettanti che colorano la cute, come la tintura di iodio.
Evitare di toccare direttamente la zecca, e possibilmente bruciarla dopo la rimozione. Annotate inoltre la data di rimozione e la comparsa di eventuale segnali di infezione nei successivi 30-40 giorni.
E per qualsiasi dubbio rivolgetevi al vostro medico, soprattutto in caso di alcuni dei sintomi menzionati sopra.

Secondo una recente ricerca le tre aree con il più alto tasso di malattia di Lyme sono Europa centrale (20,7%), Asia orientale (15,9%) ed Europa occidentale (13,5%). I tassi più bassi nei Caraibi, nell’Asia meridionale e in Oceania (tutti sotto il 5%), mentre il Nord America aveva un tasso di infezione di poco superiore al 9%.

Zecche in montagna: come proteggersi

  • Cerchiamo di camminare sempre lungo sentieri battuti, in modo da evitare il contatto diretto con le piante o con l’erba.
  • Durante le escursioni nel verde, indossiamo abiti coprenti (maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzettoni sopra i pantaloni, scarpe chiuse, cappelli), in modo da ridurre al minimo la possibilità che una zecca incontri la nostra pelle; inoltre, scegliamo capi d’abbigliamento in colori chiari, che terranno lontani gli insetti e possono essere più visibili.
  • Sulle porzioni di pelle scoperta (viso, collo, mani) applichiamo prodotti repellenti per insetti.
  • Sugli abiti spruzziamo sugli abiti composti a base di permetrina, sostanza antiparassitaria.
  • Dopo ogni escursione all’aperto, controlliamo che non ci siano zecche sulla pelle, ispezionando tutto il corpo. Controllare, eventualmente, anche il nostro cane.
  • Vaccinazione.

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