Andrzej Bargiel al lavoro sull’Everest per la prima con gli sci senza ossigeno

Lo sciatore estremo polacco Andrzej Bargiel al lavoro sull’Everest. Obiettivo: scalare e scendere con gli sci il Tetto del Mondo. Non è il suo primo tentativo, ha già tentato nel 2019, rinunciò per la pericolosità dell’icefall dove incombeva un enorme seracco pericolante.

Con lui Janusz Golab. Ovviamente niente ossigeno supplementare, niente sherpa. Del team fanno parte anche il fratello Bartek Bargiel, si occuperà delle immagini insieme al filmmaker Carlos Llerandi e al fotografo Bartek Pawlikowski.

Subito al lavoro

Arrivato con la sua squadra gli ultimi giorni di agosto a Kathmandu, ha raggiunto Lukla in aereo e poi il  il trekking di avvicinamento. Poi subito al lavoro. Sono arrivati al Campo 1 venerdì scorso, ma non per molto. Era previsto il maltempo e, quando è arrivato, si sono ritirati al campo base.

Bargiel Le condizioni nella cascata di ghiaccio sono difficili. Percorrerlo consuma un’enorme quantità di tempo.

Al campo base, la squadra ha trascorso del tempo a filmare i dintorni. Andrzej Bargiel ha anche posato con un pennone che reggeva sia la bandiera polacca che quella ucraina.

Una prima integrale senza ossigeno supplementare

Non sarà una prima assoluta. L’Everest è già stato sciato da Hans Kammerlander nel 1996, quella dell’altoatesino non fu una discesa integrale in quanto non tenne sempre gli sci ai piedi a causa dell’assenza di neve in alcuni tratti nella parte alta. La prima integrale fu di Davo Karničar nel 2000, ma utilizzando ossigeno supplementare.

 

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Le imprese di Bargiel

Bargiel ha già scalato diversi 8000. Il K2 nel 2018, Shisha Pangma e Broad Peak Central.

 

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