Barmasse: “Nanga Parbat, il modo in cui vogliamo salire più importante della vetta”

L'alpinista valdostano, insieme a Gottler e Arnold, tenterà l'invernale sulla parete Rupal. In puro stile alpino...

Barmasse, Gottler e Arnold, come abbiam già scritto alcuni giorni fa, tenteranno questo inverno la parete Rupal del Nanga Parbat. Unìimpresa, in invernale, mai riuscita a nessuno in maniera integrale.

I tre hanno ipotizzato tra il 10 e il 20 gennaio la salita della parete più grande del mondo (oltre 4.500 metri). Si tratta del versante Sud della nona montagna della Terra (8.126 metri), situata nel distretto di Diamir di Gilgit-Baltistan, in Pakistan.

 

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Barmasse Scaleremo in perfetto stile alpino. Quindi zero rifiuti lasciati in montagna, nessun campo preallestito, né aiuti dall’esterno, ossigeno o corde fisse. E questo perché il modo in cui vogliamo fare le cose è più importante della vetta che vogliamo raggiungere.

Durante la loro salita, Barmasse e i suoi compagni porteranno solo 15 kg di attrezzatura, un quinto del kit necessario per una spedizione in stile himalayano; idem per le corde: solo 60 metri anziché 4.500.

L’idea di questa spedizione nasce dal ricercare il limite personale.. Anche se in questo caso si va al di sopra della propria prestazione, visto che nessuno ha mai scalato la Rupal in inverno. La strada è ancora tanta, però siamo molto motivati e siamo un bel gruppo.

 

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