Cai Veneto: “No all’elettrodotto Terna per impatto ambientale”


Ci riferiamo in particolare al progetto che propone la realizzazione di una nuova linea di alta tensione (380kV) che da Polpet va a collegarsi con il nodo di Limana passando a mezza costa sul Colle dell’Alpe Nevegal (alternativa B). Questa opera andrebbe ad impattare fortemente su questo territorio sia dal punto di vista paesaggistico, che per i vincoli stessi urbanistici che l’elettrodotto impone. Ricordiamo che il Nevegal è interessato da ipotesi progettuali centrate sulla valorizzazione del paesaggio e suazioni mirate a sviluppare tutte le potenzialità legate al turismo sostenibile oltre che alla qualità della vita degli abitanti alle sue pendici, appare significativamente importante la valorizzazione paesaggistica affinché il turismo si estenda a tutto l’arco dell’anno e non solo al periodo invernale.
La zona interessata dal progetto dell’elettrodotto – si legge nel comunicato stampa – ha al suo interno importanti zone SIC/ZPS come le Fontane di Nogarè oppure l’area Valpiana – Valmorel (tanto decantata da Dino Buzzati). Il Nevegal rientra tra le altre cose negli ambiti divalorizzazione turistica individuati dal PTCP della Regione Veneto. Le comunità locali hanno già espresso la loro contrarietà a questo progetto come pure l’Amministrazione Comunale di Belluno e recentemente anche il governatore Luca Zaia ha manifestato la propria contrarietà. Le soluzioni ci sono, come ad esempio il rifacimento della linea esistente che transita a fondo valle lungo l’asta del Piave oppure con azioni di interramento onde evitare possibili rischi di black-out che hanno coinvolto molte località dell’alto Bellunese lo scorso inverno”.
Quindi il CAI regionale esprime “il proprio parere negativo per i progetti e le varianti finora presentate sulla base dell’elevato impatto ambiente che deriverebbe dall’intervento previsto nel Piano Terna, nel mentre auspica che l’Azienda voglia prendere in considerazione le soluzioni alternative che consentirebbero il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento e potenziamento senza compromettere le proprietà paesaggistiche di un’area montana ricca di potenzialità”.