Cambio di programma sul Nanga Parbat

Barmasse, Gottler e Arnold tenteranno la via Schell, sempre sulla parete Rupal. Le altre vie sono tempestate di seracchi

Invernale al Nanga Parbat: il team composto da Barmasse, Gottler e Arnold ha fatto un cambio di programma rispetto agli intenti della partenza. Una prima osservazione della parete ha fatto loro decidere di cambiare via vista l’impossibilità di salire la Messner e la Kukuczka-Carsolio a causa dei seracchi presenti. Quindi i tre tenteranno la salita per la via Schell.

Per di più hanno anche dovuto spostare il campo base dopo che una valanga ha lambito le loro tende.

Barmasse Durante gli unici due giorni di bel tempo, il 29 e 30 dicembre, abbiamo spostato il campo base circa sette chilometri a sinistra della parete Rupal del Nanga, alla stessa quota del precedente 3500 metri. Lo stesso giorno nel tardo pomeriggio siamo saliti sino a 4500 metri e il girono dopo sino a 5670 metri… Le condizioni non erano buone. Neve farinosa e pericolo di slavine. Avremmo potuto anche arrivare sino a 6200 metri ma il 31 Dicembre, il giorno successivo, avrebbe nevicato ancora e non aveva molto senso. Per questo motivo abbiamo preferito scendere a 5000 metri e dormire ancora una notte in luogo sicuro per perfezionare l’acclimatazione e raggiungere il campo base alla vigilia del nuovo anno. La cosa che più mi ha stupito è che, dopo quasi 2200 metri di dislivello non eravamo nemmeno a metà della parete. Ma queste sono le condizioni ora. Domani saranno migliori!!! Abbiamo ancora tutto il tempo per riuscire in questa divertente scalata!!!

La via Schell

La Schell Route porta il nome del suo apritore. Anche essa si trova sull’infinita e fu aperta nel 1976 da Hanns Schell.
Poche salite, solamente cinque. E sempre in estate. David Gottler l’ha già tentata con Simone Moro ( inverno 2013-14).

Inizialmente era chiamata via Toni Kinshofer (così chiamata dal capo della spedizione Karl Herrligkoffer durante la ricognizione della parete Rupal del 1963). Tuttavia, Karl aveva già nominato una sezione della via di salita della sul versante Diamir del 1962 (sopra C2) come Kinshofer Icefield. Così, alla fine, quando Hans Schell terminò questa via, prese il nome di via Schell e la via Diamir Face è oggi conosciuta come via Kinshofer.

Sebbene tentata più volte, ci sono solo poche salite riuscite attraverso questa via (nel 1981, 1983, 1984, 1990 e 2013).

Hans Schell Il fatto sorprendente è che questo percorso corre lungo la feroce parte sinistra del fianco Rupal che è la parete più ripida della terra. Abbiamo deciso, su questa via che dalla base alla vetta dista la metà della via normale. Lungo questo percorso ci sono pochi ghiacciai, anche se molto movimento di pietre tra il Campo 1 (5100 m) e il Campo 2 (6100 m).

 

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